(LiberoQuotidiano) Giovanni Minoli, decease prendendo spunto dalla polemica che Matteo Renzi ha scatenato sui talk show, accusati di essere “la tomba del confronto delle idee” e di “uccidere la politica”, sulle colonne del Sole 24 ore lancia la sua proposta: “analizzando i dati si sa chi funziona di più e rende economicamente all’editore perché fa più ascolto e più share”, “perché non sfruttare”, rilancia Minoli, “questa crescente consapevolezza del mercato? Si può introdurre una regola che modifichi e renda più chiaro il rapporto tra editori e ospiti”. “Come i calciatori sono divisi in fasce in riferimento al loro valore e alla loro capacità”, spiega il giornalista, “potrebbero esserlo anche gli ospiti dei talk in funzione dei risultati che producono (l’Auditel che misura gli ascolti minuto per minuto aiuta a definirli). I partiti che incasserebbero il prezzo della prestazione avrebbero interesse ad allenare e selezionare i migliori da inviare come ospiti. Gli editori dovendo pagare gli ospiti come qualunque star dello show-business sarebbero molto più attenti alla qualità e al rendimento della prestazione dell’ospite in questione”. “Si innescherebbe così”, conclude Minoli, “un circuito virtuoso che oltre a favorire in modo trasparente una quota del finanziamento dei partiti, premierebbe gli ospiti più efficaci e preparati rendendoli anche più forti nei loro rispettivi partiti, perché capaci e di successo non solo perché belli, giovani o pappagalli”.