mind ” width=”346″ height=”200″ />L’anno scorso ha pubblicato un’antologia dei suoi più famosi momenti in tv, “I miei preferiti – Mina – Gli anni Rai”, ritratto di un’artista che ha segnato la storia dello spettacolo italiano, un esempio raro di virtuosismo vocale, sex appeal, carisma, naturale capacità di fare intrattenimento, di “essere evento” e che, volendo sintetizzare, racconta in modo chiaro il perché della sua straordinaria grandezza.
Mina il 25 marzo compie 75 anni: da quasi metà della sua vita, dal 23 agosto 1978, data del suo ultimo concerto, non si esibisce in pubblico, rinunciando ad ampliare la sua carriera dicendo no al cinema, al teatro, all’America. E anche a un mare di soldi che periodicamente le sono stati offerti per ritornare. Non ha mai pensato di abbandonare la musica, anche perché la natura le ha regalato una voce che si conserva intatta e una vivacità culturale che le permettono di trascorrere nel modo migliore, insieme alla sua famiglia, il tempo nel suo storico buon retiro di Lugano, meta continua dei viaggi di alcuni dei migliori musicisti e autori italiani che vanno a registrare con lei.
E a tenersi aggiornata sulle movità del panorama musicale, che segue con attenzione senza mai perdere l’occasione di collaborare con artisti più giovani di lei e anche di togliersi qualche sfizio, come il duetto swing con Fiorello. E non va dimenticato che ormai da molti anni offre anche ad autori debuttanti la possibilità di pubblicare i brani suoi suoi dischi, un atteggiamento di apertura che è davvero una rarità. E che ha fatto crescere una ricca aneddotica sulle telefonate ricevute dai suoi colleghi più giovani e regolarmente entusiasti ed emozionati di parlare con il mito.
Il suo catalogo continua a segnare cifre importanti: nel 2004 la ‘Platinum collection’, ha venduto centinaia di migliaia di copie in un’epoca in cui i successi si misurano in decine di migliaia di copie. Liza Minnelli l’ha definita la più grande. Ha inciso canzoni in inglese, spagnolo, tedesco, giapponese, francese, ha coperto un repertorio che va da Napoli a Frank Sinatra, dal pop al rock’n’roll, dalla canzone d’autore all’Oper ai brani di Natale, è diventata anche un fumetto Disney e le sue incisioni continuano a essere tra i pezzi più ricercati dai colleziosti.
Negli ultimi anni dà sempre più spazio al suo amore per il jazz, in questo assecondata dal figlio Massimiliano Pani, che la circonda costantemente di alcuni dei migliori jazzisti italiani che sono da anni tra i suoi più fidati collaboratori. Attorno a lei nel tempo si è costituita una sorta di “factory”. Mina è una tutor curiosa ed esigente, che richiede a musicisti, arrangiatori e autori eclettismo e versatilità e la capacità di essere pronti a misurarsi anche con generi e suoni che magari non sono quelli nei quali sono cresciuti, ma che lei li spinge ad esplorare e ad approfondire.
E al di là delle sue produzioni recenti, la percezione della sua grandezza non si è mai attenuata. Nel 2001 è stata nominata Grande Ufficiale al merito della Repubblica da Carlo Azeglio Ciampi. Questa assenza-presenza viene alimentata da appuntamenti discografici annuali che ogni volta sorprendono per la formidabile chiarezza e l’intatta agilità della voce e finisco per alimentare uno dei pochi autentici miti dello spettacolo italiano.