SASSANO: BENE UN UNICO OPERATORE DELLE TORRI

SASSANO: BENE UN UNICO OPERATORE DELLE TORRI

mediaset-premiumPersidera, medical Cairo, DFree, H3G, Retecapri hanno una cosa in comune: rappresentano la totalità degli operatori di rete nazionali (oltre a Rai e Mediaset ed esclusa Europa 7, le cui attività hanno avuto un impasse) e tutti sono ospitati da Ei Towers, la società delle torri di Mediaset, chi con contratti full service chi installando propri apparati nei siti. Se l’acquisizione di Rai Way da parte di Ei si realizzasse, quindi, e se l’offerta commerciale fosse controllata per evitare abusi, per questi soggetti alla fine non cambierebbe molto. Tanto che nel settore la notizia di una possibile unificazione delle infrastrutture è stata accolta con favore. Anche perché, spiega a ItaliaOggi Antonio Sassano, docente della Sapienza e uno dei massimi esperti di reti e frequenze in Italia, su questa strada si sono mossi i maggiori paesi esteri, seppure, precisa il professore, all’estero ci sia una separazione fra chi ha le torri e chi fa i contenuti e questo risolverebbe anche i timori per la Rai.
Ma c’è di più. La mossa di creare oggi un unico operatore delle torri potrebbe essere lungimirante anche in un’altra ottica: garantire un futuro a un’attività che altrimenti potrebbe essere minacciata perché il business televisivo sta cambiando verso l’online. La chiave sarebbe quella di mettere insieme tv e tlc, appunto.
Ieri intanto l’offerta di Ei Towers è stata portata ieri sia in cda Rai che in quello Rai Way, ma solo a livello informativo. Il premier Matteo Renzi, dal canto suo, ha ribadito l’opposizione del governo: «Il governo ha messo delle regole su Rai Way, sul 51%, che non intende modificare. Per me la discussione è finita qui». In borsa ieri la controllata Rai è calata del 2,86%, dopo il balzo del 9,4% di un giorno prima.
Domanda. Professor Sassano, è opportuno avere in Italia un unico operatore per le torri televisive?
Risposta. È opportuno, assolutamente. L’ho sempre detto, anche in tempi in cui l’idea di avere un operatore puro che trasportasse il segnale di tutti era una proposta non accettata: consentirebbe di razionalizzare le risorse distribuite sul territorio. In tutti gli altri paesi europei c’è sostanzialmente un grande operatore di rete televisivo che trasporta il segnale per tutti. In Francia anche il segnale degli operatori mobili è trasportato da Tdf, che ha più di 10 mila torri.
D. Si potrebbe fare un operatore per la televisione e per le tlc insieme, quindi?
R. Una cosa sono le torri televisive, altro le torri per gli operatori mobili che sono sulle nostre case. Può accadere che alcuni siti della tv, per esempio Monte Mario a Roma, possano essere usati anche per le tlc, ed effettivamente Ei Towers e, in misura minore, Rai Way, già trasportano le compagnie mobili, ma un grande operatore di rete che voglia offrire entrambi questi servizi dovrebbe avere le due reti, come Tdf in Francia e Arqiva in Uk. Per questo l’acquisto delle torri Wind non è un alternativa a Rai Way per Ei Towers, può essere un’alternativa per il budget, non strategica.
D. Perché ha senso un operatore unico?
R. La presenza di più operatori di rete può risolversi in un far west sull’uso delle risorse: uno accende un impianto per servire una determinata zona e magari in quella adiacente ce n’è un altro che viene disturbato dai nuovi impianti. Quando c’è un unico operatore di rete tutto questo scompare, ovviamente se si comporta in maniera regolare. Il suo compito è trasportare tutti i suoi clienti in maniera efficiente, senza che interferiscano l’uno con l’altro. Inoltre ci sarebbero risparmi grandissimi sulle due reti che si fondono.
D. Dal punto di vista del mercato cosa cambierebbe?
R. Praticamente tutti gli operatori di rete nazionali sono ospitati da Ei Towers, da Persidera a DFree e Cairo. Il cambiamento sarebbe per la Rai. C’è da dire che Rai Way non ha fatto molto per ospitare altri sulle sue torri. Per questo è stato giusto privatizzarla l’anno scorso, per rimettere in movimento il mercato.
D. Quindi se l’Antitrust dovesse porre dei precisi paletti sull’offerta per gli altri operatori sarebbe solo un vantaggio?
R. L’Antitrust ha il compito di scrutinare attentamente una situazione del genere. Dico solo che in nessun grande paese europeo l’operatore di rete è anche fornitore di contenuti, ma c’è una netta separazione fra gli uni e gli altri. Sarebbe bene andare in questa direzione.
D. Stiamo assistendo a un passo importante per le televisione italiana, comunque vada.
R. Questa può essere solo la prima mossa. La televisione sta entrando in una nuova epoca con la banda larga, basti pensare all’offerta Sky-Fastweb e alla nuova offerta che Telecom e Sky stanno per lanciare. Valorizzare l’attività di un operatore delle torri televisive e prevederne un futuro può essere un’ottima soluzione, bisogna vedere come si realizza.

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