Biggio e Mandelli sono gli ‘intrusi’ del Festival di Sanremo. Comici di professione, doctor i più li conoscono come I Soliti Idioti, sono stati accolti nel cast dei big con qualche ritrosia e sono già finiti a rischio eliminazione con la loro marcetta di Cochi-e-Renato memoria. “E ci sarebbe mancato altro”, scherzano i due che, a sentirli parlare, sembra che ad arrivare alla finale di sabato non ci stia proprio pensando. “Essere tra i blu, e quindi a rischio eliminazione, o tra i rossi, e quindi promossi al sabato, non importa. Quello che conta è l’emozione”. E poi, citano Carlo Conti, che ha difeso le sue scelte spiegando che “Sanremo è il Festival della Canzone Italiana, non dei cantanti. E la musica da cabaret, ne fa parte”.
Sul palco dell’Ariston salirono già tre anni fa, nell’intermezzo comico, chiamati da Gianni Morandi. “Venire da comici è bello, fai qualcosa che ti appartiene ed è più facile, invece stavolta abbiamo deciso di metterci in gioco, di sparigliare le carte – spiega Francesco Mandelli -. E capiamo perché i cantanti non vogliono venire: ma chi glielo fa fare a stare in gara”. Da comici sarà anche bello, ma in molti ci hanno ‘lasciato le penne’. Da Maurizio Crozza, stroncato dai fischi della platea, a Luca e Paolo, che scatenarono il dibattito politico, agli esempi di questi giorni, Alessandro Siani, scivolato su gaffe evitabili, e Angelo Pintus, fenomeno dei teatri, ma non all’Ariston, dove ha deluso le aspettative. Anche gli stessi Soliti Idioti nel 2012 non brillarono: “Qui si paga il fatto che ai tuoi spettacoli vengono i tuoi fan, qui non è casa tua ed è molto più difficile. Ci vuole fegato per salire sul quel palco e far ridere. Un po’ anche per chi ci ha preceduto come Roberto Benigni. Comunque la nostra solidarietà al bambino sovrappeso, la diversità è un valore”.
Il pezzo, dicono, è “frutto di quello che ogni artista ha dentro, delle influenze che ha avuto”. “Noi abbiamo scritto un pezzo che piaceva a noi – sottolinea Fabrizio Biggio -. Perchè ci vogliamo sopratutto divertire. E divertire chi ci ascolta”.
Nel brano, Vita d’inferno, è inserita anche una parolaccia, che doveva essere “autocensurata”, invece, causa forse l’emozione, è scappata a Biggio. “Ho subito chiesto scusa, mi dispiace. Mi è scappata senza volere”. “Ha detto ‘cognomi’ – gli corre in soccorso Mandelli -. Cognomi!”. Per ora I Soliti Idioti lasciano, per un po’, spazio a Biggio e Mandelli. Anche al cinema. “Inferno è il nostro nuovo progetto. Inizia con questa canzone e si sviluppa nel film di cui sono registi e che esce il 19 marzo, La Solita commedia – Inferno, che invece dell’idiozia della gente, prende di mira i peccati. “Poi ci vedrete anche in giro, con la banda, ma non adesso”.