BERLINO, “CLORO” RIVELA SARA SERRAIOCCO

BERLINO, “CLORO” RIVELA SARA SERRAIOCCO

164320765-3256d656-4c05-49a4-a05f-53ccbbcd17c0(di ARIANNA FINOS, cialis inviata a Berlino, online Repubblica)

“Prima il Sundance, ora la Berlinale, dove ci hanno accolto con una standing ovation!”. Qui la giovane attrice vista in “Salvo” e “Francesco” è una nuotatrice del sincronizzato catapultata precocemente nel mondo degli adulti dalla morte della madre. L’intervista

BERLINO – Sara Serraiocco è passata in poche settimane dal Sundance Film Festival, dov’era protagonista del film italiano in concorso Cloro, di Lamberto Sanfelice, alla Berlinale. Lineamenti gentili, occhi profondi, in una manciata d’anni l’ex ballerina si sta conquistando un posto sulla scena del cinema non solo italiano. Il salto c’è stato con Salvo, thriller della coppia Salvo-Grassadonia, presentato con grande successo al Festival di Cannes. Tanti premi, poi la Santa Chiara per il Francesco televisivo di Liliana Cavani. E ora Cloro, storia di una nuotatrice sincronizzata che da Ostia si deve trasferire in montagna e occuparsi del fratellino e del padre depresso.

ama Sara Serraiocco, è una giovane attrice in piena ascesa e alla Berlinale è protagonista di “Cloro” di Lamberto Sanfelice, già selezionato al Sundance, nella sezione Generation 14plus. Sara Serraiocco, vista in tv come Chiara nel film di Liliana Cavani ‘”Francesco”, interpreta Jenny, 17 anni, il sogno di diventare una nuotatrice di nuoto sincronizzato. La sua vita di adolescente a Ostia, sul litorale romano, è sconvolta da un tragico evento e la ragazza è costretta così a trasferirsi in un piccolo paese di montagna, con il padre malato e il fratellino di nove anni. Si sistemano in una vecchia baita di montagna accanto a un hotel, dove Jenny inizia a lavorare come cameriera. Non rassegnandosi alla nuova situazione, promette a se stessa e all’amica Flavia che tornerà ad Ostia, per riprendere le gare di sincro.

Sara, com’è stata l’esperienza al Festival inventato da Robert Redford?
“Fantastica. Un luogo pieno di gente che è interessata davvero al cinema. La proiezione, affollata, si è svolta in un clima accogliente. Ed è stato anche il mio primo viaggio negli Stati Uniti”.

Cosa ha colpito del vostro film, Cloro?
“Mi sembra abbia colpito il mio personaggio e l’interazione con gli altri. Di come una adolescente possa ricoprire il ruolo di un adulta assumendosi responsabilità in modo precoce. È bello vedere come una diciassettenne si rapporta con un mondo che non le dovrebbe appartenere”.

Com’è stato il set?
“Esperienza bellissima ma pesante. Abbiamo girato in montagna, a Sulmona, sia nella zona industriale che a Passo San Leonardo. Quelle scene sono state difficili perché le condizioni meterologiche rendevano durissimo il training: le scene di corsa, gli allenamenti”.

Del film di Lamberto Sanfelice, già presentato al Sundance e a Berlino nella sezione Generation 14, la protagonista è l’emergente Sara Serraiocco già apprezzata in “Salvo”. Qui interpreta Jenny, una diciassettenne che sogna di diventare una campionessa di nuoto sincronizzato. La sua vita spensierata di adolescente a Ostia, sul litorale romano, viene scossa dalla morte improvvisa della madre. Con suo padre Alfio e il fratellino Fabrizio è costretta a trasferirsi in un paesino di poche anime nel cuore della Maiella, terra d’origine di Alfio.

Come descrive il suo personaggio?
“L’ho suddiviso in quel che era prima, a inizio film, e quel che è diventato poi, nel corso della storia. Quando la incontriamo è una ragazza che vive a Ostia, attraverso il sogno e la disciplina arriva al nuoto sincronizzato. Questa ragazza dopo la morte della madre si trova a ricoprire il ruolo di tutrice del fratellino e del padre, che ha subìto una grave depressione dopo aver perso la moglie. Però la cosa bella del personaggio è che la passione del nuoto le dà forza per trovare un senso e dare un ordine anche a una situazione di disordine e caos totale”.

Con che spirito è arrivata a Berlino?
“Piena di emozione. È stato bellissimo vedere la standing ovation per il nostro film. Mi sono commossa: lo schermo era gigantesco e c’erano così tante persone…”.

Che farà adesso?
“Ora ho un progetto con il Centro sperimentale di cinematografia, un film con la regia di Marco Danieli. Racconta la storia di una ragazza che è testimone di Geova e si innamora di un giovane che non lo è e che per questo rischia di essere allontanata. Un personaggio molto introspettivo e con una morale forte, che le è stata data dai genitori. È un tema che non è stato mai affrontato in Italia, anche se il nostro non è un film di denuncia ma una storia di formazione”.

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