(di Claudio Plazzotta, ed Italia Oggi) I due gruppi continueranno a farsi concorrenza. Murdoch si consolida nella tv in chiaro. Il Biscione: nessuna trattativa sui diritti della Champions. Niente scherzi. Né, tantomeno, inciuci dell’ultima ora. Perché Sky e Mediaset, perlomeno nei prossimi tre anni, continueranno a farsi concorrenza. Il Biscione si tiene stretti i diritti tv esclusivi della Champions League di calcio 2015-2018, convinto di rompere le uova nel paniere del business pay tv di Sky, mentre il broadcaster televisivo di Rupert Murdoch insiste e si consolida anche nella tv in chiaro, con un potenziamento di Cielo (al 26 del dtt) e con le nuove strategie di Sky Tg24.
Sul fronte tv a pagamento e diritti sul calcio, il prossimo incontro del 26 gennaio tra Lega Serie A, Infront, Sky e Mediaset non sarà occasione per aprire tavoli di trattativa sulla Champions League.
Né, tantomeno, di discutere su un canale Mediaset con i match di Champions da trasmettere pure sulla piattaforma satellitare di Sky. Come spiegano da Cologno Monzese in maniera netta, «non sono in corso trattative per accordi di sub-cessione ad altre emittenti dei diritti tv della Champions League acquisiti in esclusiva da Mediaset per il triennio 2015-2018. Trattative che non si apriranno né ora né nei prossimi mesi. Ribadiamo, al contrario, che per i prossimi tre anni un match del mercoledì sera sarà trasmesso in esclusiva da Canale 5, mentre tutti gli altri incontri del martedì e del mercoledì saranno un’esclusiva assoluta di Mediaset Premium fino al 2018. Ne consegue che da settembre 2015 le serate televisive del martedì e mercoledì della pay tv satellitare (leggi Sky, ndr) non ospiteranno più nessuna partita del torneo di calcio più importante d’Europa. Eventuali ulteriori indiscrezioni future su questo tema saranno come sempre frutto del tentativo di lasciare aperte opzioni inesistenti con l’obiettivo di disorientare i telespettatori se non di praticare concorrenza sleale».
Per quanto riguarda Sky, invece, il suo business, naturalmente, è e resterà sempre quello della pay tv. Ma, detto questo, è ormai evidente che gli incassi pubblicitari assumono un peso sempre più rilevante (quota 400 mln di euro nel 2014) e pure i canali gratuiti diventano una opzione molto interessante per la media company guidata da Andrea Zappia. Cielo, al 26 del dtt in chiaro, tra settembre e dicembre ha una media di quasi l’1,3% di share sia sulle 24 ore, sia in prima serata, e se la gioca praticamente a pari merito con Iris, Real Time e Dmax. L’arrivo del direttore Antonella D’Errico e gli investimenti sul palinsesto hanno dato una sterzata notevole rispetto ai primi anni di rilevazioni Auditel. E, ovviamente, contenuti pregiati come le pillole di X-Factor e la finale in diretta, le repliche di Masterchef, lo sport (le gare di MotoGp, le Olimpiadi invernali, il wrestling, i gol della Serie A), i film, il genere factual, hanno spinto in alto le audience e continueranno a farlo pure nel 2015. La competizione con Mediaset, perciò, è su tutti i campi: tv a pagamento, tv in chiaro, raccolta pubblicitaria.
Alla pay tv satellitare, peraltro, arrivano belle soddisfazioni pure dall’estero: il documentario Musei Vaticani 3D, prodotto da Sky 3D e Sky Arte e distribuito da Nexo Digital in più di 2 mila sale cinematografiche sparse in 56 paesi del mondo, è diventato ufficialmente il contenuto d’arte più visto nella storia del cinema a livello internazionale, con oltre 160 mila spettatori e più di 1,5 milioni di euro al box office. E continua a crescere il successo internazionale di Gomorra – La serie, prodotta da Sky: il debutto sulla pay tv francese Canal+ ha segnato, infatti, il miglior dato d’ascolto stagionale per una serie non francese, con un aumento del 46% sulla media di rete e una share del 3,5%. La Francia è solo uno degli oltre 100 Paesi in cui Gomorra – La serie è stata venduta.