Due città, due nazioni, un’unica storia che le ha divise e ora le unisce. Gorizia, millenaria e italiana dal termine della Prima guerra mondiale, e Nova Gorica, giovane città slovena nata nel 1947 dopo la definizione del confine tra Italia e Jugoslavia, sono oggi simbolo di una nuova Europa senza barriere.
Un tempo segnate dalle cicatrici della Grande Guerra e della Seconda guerra mondiale, queste due città di frontiera hanno vissuto conflitti, divisioni e cambiamenti radicali. Ma il passato non ha impedito loro di conquistare insieme un obiettivo unico: il titolo di Capitale europea della cultura 2025, la prima capitale transfrontaliera della storia.
Un racconto tra passato e presente
Lunedì 13 gennaio, alle 21.10 su Rai Storia, il documentario “Oltre il confine. Nova Gorica/Gorizia 2025”, diretto da Antonio Carbone e scritto da Keti Riccardi per il programma “Italia. Viaggio nella bellezza”, esplorerà questo territorio simbolico. Un racconto che mescola storia e cultura, mostrando come la memoria delle trincee del Carso, evocata dai versi immortali di Giuseppe Ungaretti, dialoghi oggi con una nuova visione di collaborazione e speranza.
Cultura senza confini
Gorizia e Nova Gorica, una accanto all’altra ma appartenenti a due nazioni diverse, rappresentano oggi il superamento dei confini geografici e culturali. La loro designazione a Capitale europea della cultura non è solo un riconoscimento del loro patrimonio storico e artistico, ma un invito a costruire un futuro comune attraverso un nuovo linguaggio fatto di dialogo, collaborazione e scambio.
L’Isonzo, che scorre veloce tra queste due città, è oggi il simbolo di un legame che supera le barriere, una metafora della vita che unisce il passato al presente, aprendosi a nuove possibilità.