![Capodanno a Roma: Giancane e Rancore portano musica e unione nelle periferie Capodanno a Roma: Giancane e Rancore portano musica e unione nelle periferie](https://i0.wp.com/www.dire.it/wp-content/uploads/2024/12/giancane-tony-effe.jpg?w=1920&resize=1920,1080&ssl=1)
Si chiudono con una battuta le polemiche legate al concertone di Capodanno a Roma. A mettere la “pietra tombale” sulla vicenda sono Giancane e Rancore, i due artisti che si esibiranno nelle periferie nell’ambito di Capodarte 2025. Durante la conferenza stampa in Campidoglio, Giancane ha minimizzato l’isolamento percepito in seguito alla solidarietà espressa da numerosi artisti a Tony Effe – escluso dall’evento su decisione dell’amministrazione comunale a causa delle polemiche per i testi ritenuti violenti e misogini. L’artista ha liquidato la questione con una battuta: “Quello è un altro campionato”.
RANCORE: “C’È BISOGNO DI UNIONE”
Il rapper Rancore, intervenuto nella stessa conferenza stampa al fianco del sindaco Roberto Gualtieri e dell’assessore Massimiliano Smeriglio, ha sottolineato l’importanza del messaggio dell’evento: “Le periferie hanno in comune una sensazione di lontananza, che è anche una dimensione mentale. La creatività crea unione e nuovi mondi. In un periodo di crisi come quello che l’Italia sta attraversando, c’è bisogno di unione”, ha dichiarato l’artista, che il 1° gennaio si esibirà a Casal del Marmo.
Alle domande sulle polemiche relative al concertone, Rancore ha invitato a concentrare le energie su ciò che conta davvero: “Il punto importante dell’evento è la periferia. Meglio concentrarsi su questo”. Con una battuta sul proprio nome d’arte, ha poi concluso: “Il rancore, con la musica, si può sciogliere”.