Addio a Dayle Haddon, modella e attrice canadese: una vita tra cinema, moda e impegno sociale

Addio a Dayle Haddon, modella e attrice canadese: una vita tra cinema, moda e impegno sociale

Una scomparsa tragica

Dayle Haddon, celebre modella e attrice canadese, è morta venerdì 27 dicembre a 76 anni a causa di un sospetto avvelenamento da monossido di carbonio nella casa del genero, l’attore Marc Blucas, noto per la sua partecipazione alla serie “Buffy l’ammazzavampiri”. La tragedia si è verificata nella villetta di Blucas a Solebury, Pennsylvania, dove sono stati rilevati alti livelli di monossido di carbonio, presumibilmente dovuti al malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento.

Una carriera tra moda e cinema

Nata a Montréal il 26 maggio 1948, Dayle Haddon iniziò la sua carriera come ballerina, per poi diventare una top model internazionale. Negli anni ‘70, apparve sulle copertine di riviste prestigiose come Vogue, Harper’s Bazaar e Sports Illustrated Swimsuit, collaborando con marchi iconici come Revlon, Estée Lauder, Clairol e Max Factor.

Haddon debuttò nel cinema nel 1973 con il film Disney “Nanù, il figlio della giungla”, ma venne licenziata dalla Disney dopo aver posato per Playboy. Trasferitasi in Italia, si affermò come attrice, recitando in film del filone della sexy commedia, tra cui:

  • “La cugina” (1974) di Aldo Lado
  • “La città gioca d’azzardo” (1975) di Sergio Martino
  • “Madame Claude” (1977) di Just Jaeckin

Haddon tornò a Hollywood negli anni ‘80, apparendo in film come “Cyborg” (1989) e collaborando con Woody Allen in “Pallottole su Broadway” (1994) e “Celebrity” (1998).

Impegno sociale

Oltre alla carriera artistica, Dayle Haddon si dedicò all’attivismo. Ambasciatrice dell’Unicef, fondò WomenOne, un’organizzazione no-profit volta a creare opportunità educative per le giovani donne.

Un’eredità duratura

Con una carriera che ha attraversato decenni e continenti, Haddon ha lasciato un’impronta significativa nel mondo della moda, del cinema e dell’impegno sociale. La sua morte improvvisa lascia un vuoto profondo tra familiari, amici e ammiratori.

 

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