
La fine del caso giudiziario per Alec Baldwin
L’accusa di omicidio colposo contro Alec Baldwin per la tragica morte della direttrice della fotografia Halyna Hutchins, avvenuta sul set del film ‘Rust’, è stata definitivamente archiviata. Il procuratore speciale Kari Morrissey ha ritirato l’atto di appello, confermando l’innocenza dell’attore e produttore. “È stata una tragedia indicibile, ma Alec Baldwin non ha commesso alcun crimine”, hanno dichiarato i suoi legali, Luke Nikas e Alex Spiro.
La dinamica dell’incidente
L’episodio risale al 2021, quando durante le riprese del western ‘Rust’, uno sparo partito da una pistola di scena caricata con proiettili veri ha colpito a morte Halyna Hutchins, 42 anni, e ferito il regista Joel Souza. La scoperta di proiettili veri sul set aveva sollevato interrogativi sulla sicurezza delle produzioni cinematografiche e sulla responsabilità dell’attore che maneggiava l’arma.
La decisione giudiziaria e le accuse all’accusa
La decisione del tribunale è stata motivata dalla scoperta di irregolarità processuali da parte dell’accusa, che avrebbe nascosto prove cruciali alla difesa. Il giudice Mary Marlowe Sommer ha dichiarato: “L’archiviazione è l’unico rimedio garantito”. Inoltre, l’accusa è stata criticata per cattiva condotta intenzionale, aggravando la fragilità del procedimento.
Il commento di Baldwin
In un’intervista recente al podcast di David Duchovny, Baldwin ha espresso ottimismo sul caso nonostante le pressioni ricevute. “I miei nemici volevano vedermi in prigione, ma ho sempre confidato nella giustizia”, ha detto l’attore.
Implicazioni per il futuro di ‘Rust’
Con la fine del procedimento giudiziario, il progetto cinematografico ‘Rust’ potrebbe riacquistare slancio, anche se la tragedia sul set ha lasciato un segno profondo nell’industria del cinema. Le discussioni sulla sicurezza delle armi di scena restano centrali per prevenire simili tragedie in futuro.