La festa è una forma di socialità che è sempre esistita e che anno dopo anno, ha preso forme sempre più consumistiche. Il podcast “Conciati per le feste, un podcast con Vinicio Capossela” – original disponibile su RaiPlay Sound da venerdì 20 dicembre – è un viaggio tra le canzoni di natale, le ritualità, la religione, il mondo dello spettacolo, per gettare uno sguardo dietro al muro fatto di lucine colorate e di convenzioni, di quel periodo festoso che inizia con Halloween e finisce con l’Epifania.
Nella prima puntata “Canzoni per le feste” Vinicio Capossela conversa con Maurizio Blatto, giornalista musicale autore del libro “Canzoni di Natale” sulle storie che sono dietro canti famosi come White Christmas a Jingle Bells. Nel secondo episodio “Feste e Guastafeste”, il protagonista Marino Niola, antropologo e giornalista, parla delle ritualità festive nella cultura popolare, della rottura delle illusioni, del rapporto tra festa e gioco. I portatori di doni e i fantasmi hanno spesso l’abitudine di entrare in casa dal camino: il terzo appuntamento “Babbo Natale è arrivato in città”, è una conversazione con lo scrittore Fabio Genovesi, che nel suo “Il mare dove non si tocca”, descrive le stranezze dell’amato Santa Claus. “Il corpo della festa” è invece una conversazione con il cantautore e produttore discografico Cosmo su rave, parate, free party e altre forme di presenza nello spazio. Nel quinto episodio “Fairytale of New York”, Vinicio Capossela parla con Alberto Campo, giornalista e autore di “Poguesie” di un artista nato il 25 Dicembre: Shane MacGowan, leader dei Pogues e autore di una delle più straordinarie, epiche e disastrose canzoni di Natale mai scritte. A chiudere, il sesto episogio è dedicato al “Dietro lo schermo dello spettacolo” e ha come protagonista Vincenzo Mollica, che oltre ad essere un noto giornalista e divulgatore di cinema, fumetti e musica, è anche un profondo conoscitore del repertorio natalizio: con Capossela discuterà di spettacolo, della grazia, di Erode, del bene e del male, con un omaggio a Charlie Chaplin.