Anthony Vaccarello, Direttore Creativo di Saint Laurent, porta il prestigio della maison francese negli studi di Cinecittà si Mostra con gli abiti iconici creati per il film Parthenope di Paolo Sorrentino. L’esposizione celebra il connubio tra alta moda e cinema, offrendo al pubblico l’opportunità di ammirare capi di scena disegnati da Carlo Poggioli e confezionati sotto la supervisione di Vaccarello.
Il connubio tra moda e cinema: Saint Laurent Productions
La mostra mette in evidenza l’innovativa collaborazione tra Saint Laurent e il mondo del cinema. Nel 2022, Vaccarello ha lanciato Saint Laurent Productions, una divisione dedicata alla produzione cinematografica, segnando un passo unico nella storia di un marchio di lusso. Gli abiti esposti, arrivati appositamente da Parigi, testimoniano questa fusione creativa e rappresentano alcuni dei primi pezzi realizzati per un film co-prodotto dalla maison.
Gli abiti di Parthenope: lusso e artigianalità
Tra i capi in esposizione spiccano:
- L’abito argento in georgette di seta ricamata indossato da Celeste Dalla Porta.
- Il vestito da sera in satin nero con profonda scollatura a V, completato da un capospalla in ecopelliccia di visone.
- La mise dorata ispirata alle dive del passato, indossata da Luisa Ranieri nei panni di Greta Cool, composta da un mantello e un abito in jersey laminato oro.
- L’abito gioiello, ispirato al Tesoro di San Gennaro, disegnato da Poggioli e realizzato da Pikkio, leader nella creazione di gioielli per il cinema.
L’eleganza maschile: Cesare Attolini
L’esposizione include anche un completo in lino bianco indossato da Gary Oldman nel ruolo dello scrittore John Cheever. Questo capo, firmato Cesare Attolini, riflette la maestria della sartoria napoletana, già scelta da Sorrentino in precedenti produzioni per attori come Michael Caine e Toni Servillo.
Costumi iconici di altre produzioni
La mostra celebra anche altri capolavori del cinema:
- L’abito corazza indossato da Heath Ledger in I fratelli Grimm e l’incantevole strega.
- Le creazioni eteree di Gabriella Pescucci per Michelle Pfeiffer in Sogno di una notte di mezza estate.
- I costumi di Maria Callas in Medea, realizzati dal maestro Piero Tosi.
- Il vestito di Sophia Loren in C’era una volta, che omaggia la diva italiana per eccellenza.
Un tributo all’immaginario fiabesco
Barbara Goretti, responsabile di Cinecittà si Mostra, sottolinea il tema fiabesco dell’esposizione: “Un viaggio tra immaginari favolistici e mitologici, dove gli abiti diventano simboli di storie fantastiche e realtà magiche. L’esposizione riflette il legame tra cinema e alta moda, esemplificato dalla collaborazione con Saint Laurent e Cesare Attolini.”