Ferzan Ozpetek torna sul grande schermo con “Diamanti”, il suo quindicesimo film, in uscita il 19 dicembre 2024 con Vision Distribution. Il regista turco, celebrato per il suo sguardo intimo e poetico, presenta una storia che intreccia solidarietà, lavoro e resilienza femminile. “Le donne sono come i diamanti, resistono a tutto”, afferma Ozpetek, sottolineando come il titolo, suggerito dalla cantante Mina, catturi l’essenza di questo racconto.
Una fiaba sul lavoro e sulle relazioni
Ambientato tra il presente e gli anni ’70, “Diamanti” esplora le vite e gli amori di un gruppo di donne che ruota attorno a una grande sartoria di cinema. “Il dettaglio, per me, è fondamentale, quasi un’ossessione,” spiega Ozpetek, che ha tratto ispirazione dai suoi anni come assistente regista frequentando la sartoria Tirelli. Al centro della trama vi sono due sorelle, interpretate da Luisa Ranieri e Jasmine Trinca, tanto diverse quanto unite.
Ranieri descrive il suo approccio al ruolo come un’occasione di “mettermi in ascolto”, mentre Trinca sottolinea la capacità di Ozpetek di esplorare personaggi complessi, “presenti ma allo stesso tempo assenti”. Entrambe le attrici hanno lodato l’esperienza unica di lavorare con un regista che incoraggia l’improvvisazione e la scoperta.
Un cast stellare e la magia della solidarietà
“Diamanti” si distingue anche per un cast corale che include nomi come Paola Minaccioni, Geppi Cucciari, Anna Ferzetti, Milena Mancini, Vanessa Scalera, Nicole Grimaudo, Kasia Smutniak, Elena Sofia Ricci e molti altri, tra cui Mara Venier, al suo ritorno al cinema.
Venier racconta la sfida personale affrontata durante le riprese, inclusi problemi di salute: “Ho trovato forza nella sorellanza che si è creata sul set. È stata una carezza nel cuore in un momento difficile”.
Omaggio al passato e speranze per il futuro
Il film è anche un tributo al mondo del cinema del passato, dai costumi artigianali alla dedizione dietro le quinte. Ozpetek ha condiviso ricordi toccanti di attrici iconiche come Mariangela Melato, Virna Lisi e Monica Vitti, con cui avrebbe voluto collaborare. “Spero di lavorare con loro, in un’altra vita,” dice con nostalgia.
Per il futuro, il regista vuole continuare a esplorare il lato femminile dell’esistenza, che considera “la colonna portante delle cose”, non in termini di genere o sessualità, ma come fonte di ispirazione per un mondo migliore.