Chiara Tramontano a ‘Verissimo’: “Ho temuto che l’ergastolo per Impagnatiello non arrivasse”

Chiara Tramontano a ‘Verissimo’: “Ho temuto che l’ergastolo per Impagnatiello non arrivasse”

Di fronte ad una Silvia Toffanin visibilmente commossa, Chiara Tramontano a Verissimo ha raccontato come lei e la sua famiglia stanno affrontando il dolore per la perdita della sorella Giulia, uccisa con 37 coltellate dal compagno Alessandro Impagnatiello, quando era incinta di sette mesi.

Nella lunga intervista, Chiara ha commentato l’ultima notizia relativa al caso di sua sorella, e cioè l’ergastolo a cui è stato condannato il suo assassino: “Una giusta sentenza, che porta a tirare un sospiro di sollievo dalla paura di incontrarlo. Per un momento pensi che l’asse della giustizia sia finalmente tornato al suo posto, che il male sia chiuso dietro a delle sbarre, lontano da te. Però questo non lenisce e trovo anche assurdo che io abbia temuto che l’ergastolo non arrivasse”.

IL RACCONTO DEL DOLORE DEI GENITORI

Poi le parole sui genitori e il racconto della sua famiglia, sulla convivenza con il dolore: “La vita diventa un alternarsi del giorno e della notte e in essa noi finiamo per esserne trasportati. I miei genitori sono la barca di carta del fiume della vita che ci trasporta. Sono fragili, insicuri e se il fiume si ferma hanno bisogno di essere spronati. È vero che la loro vita è finita, sono dei grandi genitori e non credo che nessuno meriti questo”.

LE PAROLE DI CHIARA TRAMONTANO SU IMPAGNIATIELLO

Di Impagnatiello Chiara ha raccontato a Toffanin: “È impassibile. Raramente lo definisco uomo, perché come può il concetto di umanità essere associato a una tale persona. C’è chiaramente un distacco totale tra il concetto che noi abbiamo di uomo persona e quello che è stato questo individuo nei confronti di mia sorella. So che non sono la sola sorella che sta soffrendo in Italia, e spero di non essere la sola nei prossimi anni ma noi non siamo questo, non so come sia possibile che l’anima di mia sorella, che era una persona così sensibile, non abbia potuto vedere il male che c’era in quest’uomo. Però dall’altro lato credo che questo è il punto debole delle persone sensibili, pensano sempre agli altri e non guardano mai a se stesse e ai loro bisogni”.

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