Francesco Da Vinci, il figlio di Sal esordisce col primo album: dove lo abbiamo visto

Francesco Da Vinci, il figlio di Sal esordisce col primo album: dove lo abbiamo visto

Un album contro i pregiudizi, un inno alla libertà di essere se stessi che rappresenta anche una rinascita. Francesco Da Vinci, figlio d’arte e musicista di terza generazione, si prepara al suo album di debutto, ‘Partenope’ che verrà pubblicato il 4 ottobre. All’Adnkronos, l’artista rivela il significato profondo del suo lavoro, la sua personale lotta contro i pregiudizi e la sua scelta di indipendenza artistica. ‘Partenope’, racconta Francesco, “è il mio primo album ufficiale, anche se ho scritto moltissimo nel corso degli anni. Per diverse circostanze, ho sempre frenato, non mi sentivo pronto, non avevo la consapevolezza necessaria”.

Ad esempio, spiega l’artista, “‘Partenope’ è un brano del 2018 che presentai dopo ‘The Voice’, nel 2019, quando firmai con la Universal. Era stato scelto per Sanremo Giovani l’anno successivo. Venivo da esperienze importanti, The Voice, la serie ‘Gomorra’ (come attore e autore delle musiche), quindi ero carico. Avevo grandi aspettative per Sanremo Giovani, ma poi non si fece nulla. Le delusioni, quando si è giovani, inevitabilmente colpiscono. Questo ha creato un blocco psicologico, non mi sentivo più di pubblicare nulla”.

Oggi ‘Partenope’ è rinato sotto altre spoglie diventando un progetto completo, un album intero. ‘Partenope’, figura mitologica protettrice di Napoli, diventa per Da Vinci simbolo di diversità e uguaglianza. L’artista la reinterpreta, immaginandola come una figura fluida, capace di rappresentare “una drag, una curvy, una ragazza di colore, mediterranea, con gli occhi a mandorla, un uomo… chiunque”. Per ricordarci che “siamo tutti uguali”. Un messaggio potente contro ogni forma di pregiudizio che Da Vinci confessa di aver vissuto anche lui, sebbene in una forma personale. E non nega di fare i conti quotidianamente con il suo essere ‘figlio di’. Francesco, infatti, rappresenta la terza generazione musicale della famiglia Da Vinci, dopo il nonno Mario e il padre Sal che in questi mesi sta spopolando con il singolo ‘Rossetto e caffè’.

“Sento la responsabilità di dovermi affermare al di là del mio cognome. Nella mia famiglia non mi è mai stato insegnato a sfruttare il cognome per ottenere vantaggi. Mio padre, anche lui figlio d’arte, mi ha sempre messo in guardia. Oggi, con i social, è ancora più difficile. Sei costantemente esposto al giudizio, alla cattiveria gratuita. A volte certe critiche feriscono, ma devi rimanere in silenzio, non cedere alle provocazioni”, afferma l’artista. E sulla possibilità di scegliere un nome d’arte, Francesco risponde: “Ci ho pensato, ma a cosa serve nascondersi dietro un nome d’arte quando poi la verità viene comunque fuori? Credo che la cosa più importante sia dimostrare chi sei, dare voce alla tua vera identità, abbattere i muri del pregiudizio”. “Ed io devo dare voce alle mie cose,” afferma, sottolineando l’importanza di esprimere se stessi e di essere accettati per ciò che si è.

L’esperienza nei talent show, pur formativa, ha lasciato in Francesco un senso di disillusione. Il musicista racconta le difficoltà incontrate dopo la partecipazione a ‘The Voice’, aggravate dalla pandemia e da dinamiche interne all’ambiente musicale. “Mi hanno ostacolato. Mi sono allontanato da tante negatività nell’ambiente, persone, sistemi”. E così, racconta, “mi sono formato un gruppo mio, un’etichetta mia, faccio tutto in casa da solo, come quest’album. Devo ringraziare solo me stesso”, dichiara con orgoglio, rivendicando la propria indipendenza artistica. Questa scelta di autoproduzione nasce da una delusione, dalla consapevolezza di un ambiente musicale “incattivito”, dove i rapporti e le major contano più del talento e della passione. Prima la musica era diversa, le case discografiche si affezionavano ai progetti, li costruivano. Oggi prendono progetti già costruiti, investono e vincono. Ho una visione differente, nonostante questo disco esca con Warner. Mi sono occupato di tutto da solo. Se sei un pesce piccolo in un acquario con gli squali, vieni mangiato. In un acquario piccolo, sei il pesce grosso, fai le tue cose e cresci. Preferisco un habitat più tranquillo. Poi si vedrà”.

E su una possibile partecipazione a Sanremo, Francesco Da Vinci non chiude le porte ma ammette: “Oggi è dura. Devi andarci con un background forte, successi l’anno prima. Non credo più che Sanremo sia ‘ti presenti con un bel progetto e una bella canzone e la prendono’. Ma mai dire mai”, conclude.

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