Dal 17 settembre al 17 novembre va in scena a Palazzo Reale la storia della TV (e del Paese)
MILANO – Nel centenario della nascita, Milano propone la mostra ‘Mike Bongiorno 1924-2024’ dedicata al celebre presentatore, figura di spicco nella storia della televisione italiana e del Paese. Il pubblico potrà visitarla dal 17 settembre al 17 novembre presso il Palazzo Reale, nella città che lo ha subito accolto con affetto. Un’esposizione inedita che segna un passaggio epocale nella storia televisiva e culturale degli italiani. La mostra trasformerà lo spazio in una scatola scenica ricca di ricordi della carriera straordinaria di Bongiorno, permettendo agli spettatori di entrare in contatto con la sua vita personale e il personaggio pubblico.
“È meraviglioso vedere come la televisione è celebrata in un grande luogo della cultura in Italia, Palazzo Reale,” afferma il figlio Nicolò a margine della conferenza stampa di presentazione. Questo dimostra che “la TV ha fatto cultura, cose che nessuno immaginava,” grazie anche a Mike. “Venite a vedere la mostra,” aggiunge Nicolò Bongiorno, “perché qui troverete grandi cose come la storia del nostro Paese.” Insomma, un luogo della memoria e del presente al contempo, nato dalla ricerca di materiali, molti dei quali esposti per la prima volta, arricchito da tante rarità concesse per l’occasione dalla Fondazione Mike Bongiorno: documenti personali, foto inedite, copioni originali, cimeli artistici e premi, oggetti e ricordi che accomunano più generazioni di ammiratori. La mostra si apre con un contributo video in cui Aldo Grasso racconta cosa Mike ha rappresentato per lui nel mondo della televisione.
Grande impatto all’interno dell’esposizione avranno le ricostruzioni scenografiche che riportano alcuni momenti salienti della carriera del Re dei presentatori TV e della nostra società: uno studio radiofonico americano anni Quaranta, una sala TV di un bar anni Cinquanta, frequentata da molti appassionati dei programmi del momento, la cabina rossa e bianca di ‘Rischiatutto’, dove sarà possibile diventare il concorrente o il presentatore, e la ruota di ‘La ruota della fortuna’, riprodotta in scala per l’occasione. Filo conduttore del percorso sono i filmati biografici, nei quali, attraverso le parole dello stesso presentatore, si ripercorreranno la sua storia e quella degli italiani dagli anni Venti ai giorni nostri.
“Papà per 60 anni è entrato nelle case di tutti gli italiani,” sottolinea il figlio, “ed è per questo che è molto amato. Lo ha ricordato anche la grande Alda Merini in una poesia bellissima, rimarcando il suo grande cuore.” Ampio spazio sarà dato ai filmati di repertorio di tante reti che hanno collaborato attivamente al progetto. Saranno, inoltre, raccontate le sue grandi passioni, soprattutto lo sport e la montagna. La mostra è promossa dal Comune di Milano-Cultura con il patrocinio del Ministero della Cultura, prodotta da Palazzo Reale Milano, Fondazione Mike Bongiorno e C.O.R. (Creare Organizzare Realizzare) con la collaborazione di Allegria, con la partecipazione di numerosi partner. Curata dallo stesso Nicolò Bongiorno e Alessandro Nicosia con la consulenza di Daniela Bongiorno. “Palazzo Reale,” afferma l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, “è lieto di ospitare la prima mostra dedicata a una delle figure che hanno segnato maggiormente la storia recente del nostro Paese, una delle poche persone che sono davvero riuscite a entrare nella memoria collettiva degli italiani.”
E in effetti Michael Nicholas Salvatore Bongiorno, mamma torinese e padre italo-americano, è stato il primo volto della televisione pubblica italiana, l’uomo che l’ha letteralmente…
Accesa il 3 gennaio 1954 con lo scopo di intrattenere l’Italia intera, sin da subito si è imposto come modello del sentire comune, attraversando generazioni e accompagnando lo spettatore con le sue espressioni che hanno fatto ‘famiglia’ sin da subito. Il suo sorriso partecipe è stato lo specchio di una vita intensa, che lo ha visto staffetta partigiana, imprigionato a San Vittore e a seguire nei campi di concentramento, poi star della radio americana tra il 1945 e il 1953 fino a diventare icona della Tv italiana. Dell’America ha mantenuto lo sguardo aperto e innovativo, esportandone il telequiz.
Un feeling mai interrotto quello con la Tv, gli studi televisivi erano la sua casa. L’elenco delle trasmissioni da lui ideate, create e condotte, sarebbe sufficiente a dar vita ai palinsesti del prossimo secolo. Mike, anticipatore dei tempi, ha saputo, in ‘Lascia o raddoppia?’, far diventare eroi personaggi presi dalla strada, inaugurando un fenomeno che poi sarebbe diventato usuale e vincente nella televisione del futuro.
Ripercorrendo la sua storia, all’epoca appunto di ‘Lascia o Raddoppia’, in pieni anni 50, milioni di telespettatori seguivano il programma nei bar, in casa di amici e persino nelle sale cinematografiche che ripetevano il segnale televisivo, sospendendo per l’occasione la proiezione dei film. Un successo straordinario fino alle proposte inedite di girare due capolavori del nostro cinema. È stato il protagonista di Rischiatutto, che ha sempre considerato il suo programma più riuscito nel quale è stato accompagnato da una giovanissima Sabina Ciuffini, la prima valletta nella storia della Tv a cui è stata data voce.
Con la nascita della Tv commerciale, Bongiorno ha invece contribuito al successo delle emittenti private, inventando e rivoluzionando un nuovo modo di comunicare. Silvio Berlusconi gli propose di diventare il simbolo di TeleMilano 58 perché aveva intuito che Mike, che conosceva bene i meccanismi della Tv americana, era l’unico che sarebbe stato in grado di gestire velocità e interruzioni pubblicitarie. Così è diventato l’alfiere di una Tv più moderna e innovativa. Come sottolinea Piersilvio Berlusconi, Mike “ha rappresentato il ‘saper fare bene’ italiano, contribuendo alla crescita e alla trasformazione del nostro Paese. Non è stato solo un innovatore, ma un pilastro della storia televisiva e un pioniere della tv commerciale”. Per Berlusconi “con i suoi quiz ha aperto mondi di conoscenze che all’epoca erano ignoti ai più, rappresentando un fenomeno culturale e sociale”, e “la sua spontaneità e il suo entusiasmo hanno lasciato un’impronta nel cuore di milioni di famiglie”. Dopodiché, ricorda l’ad, ‘la carriera di Mike è strettamente intrecciata alla storia di Mediaset, e mio padre- osserva- lo ha voluto fortemente, caparbiamente nel Gruppo che aveva fondato, e con ragione. Io stesso ho dei ricordi bellissimi di quando, ancora bambino, l’ho conosciuto. E di quando, giovanissimo, ho iniziato a lavorare in televisione e uno dei rapporti più emozionanti è stato proprio quello con Mike Bongiorno”.
Vanno inoltre ricordate le undici edizioni che ha condotto del Festival di Sanremo, dagli anni sessanta fino al 1997. I suoi programmi, dopo la scomparsa, sono stati riproposti con successo da altri conduttori. Nei suoi ultimi anni ha vissuto una seconda giovinezza professionale, influenzata dal rapporto sulla scena con un travolgente Fiorello. Mike si scopre ironico, divertente e divertito. Le gag con Fiorello vivono di improvvisazione e risate. La Laurea Magistrale Honoris Causa in Televisione, cinema e produzione multimediale presso la IULM di Milano, è stato un riconoscimento che lo ha emozionato nel profondo. Mike era Mike, iconico presentatore televisivo e radiofonico dallo stile unico. Le sue memorabili gaffes, con affondi nell’autoironia accompagnati da sorrisetti rivelatori, sono entrate nel linguaggio comune, rendendolo per gli spettatori uno specchio dove rivedere se stessi.
Il lavoro di ricerca, che ha portato a questa mostra, culmina nelle dodici sezioni di cui è composta. L’esposizione sarà corredata dal catalogo edito da Silvana Editoriale che contiene storia, documenti e immagini di una vita intera passata con il sorriso e con l’indimenticabile ‘Allegria!’.