“Sono particolarmente commossa, perché non lo vedevo dai tempi dello scudetto del 2000. Erano gli anni in cui dichiarai apertamente il mio tifo per la lazio, anni di grande gloria che ci portarono alla vittoria del campionato. Indimenticabile quella serata in cui festeggiammo, con i giocatori che ci lanciavano in aria, metà a lui e metà a me. Una condivisione che non potrò mai dimenticare”. Così si esprime Anna Falchi ricordando Sven Eriksson, scomparso oggi all’età di 76 anni, e la festa per lo scudetto della lazio nel 2000.
“L’ho rivisto quest’anno in occasione di una partita della lazio in cui il presidente Lotito lo invitò allo stadio – ricorda la showgirl e attrice finlandese – Era il 26 maggio, ero con mia figlia e ho avuto modo di incontrarlo e salutarlo: non sapevo che sarebbe stata l’ultima volta, è stata una cosa che mi ha profondamente toccato e segnato. La cosa più crudele è sapere che non c’è niente da fare”.
Anna Falchi rivela di essere rimasta colpita dall’atteggiamento dell’ex allenatore nelle ultime fasi della sua vita e della sua malattia: “Ho profondo rispetto per le sue dichiarazioni, è stato un grande coraggio quello di aver condiviso le sue condizioni di salute, per una persona così riservata come era lui – dice l’artista – Lui svedese, io finlandese, so che per un nordico è difficile lasciarsi andare. Le ultime dichiarazioni uscite in questi giorni, mentre dava coraggio e diceva alla gente di non piangere per lui ma di ricordarsi solo questo ragazzo che ha portato la gioia a tantissimi tifosi che non sono solo quelli della lazio, ma tutti, mi hanno molto commosso”.
Come allenatore, spiega la Falchi, “era un grandissimo professionista, freddo ma allo stesso tempo molto amato, perché non c’è bisogno di grandi manifestazioni. Era la sua cifra”. E la riservatezza li ha uniti fino all’ultimo: “In occasione del nostro ultimo incontro ho fatto molte foto e video, ma non le ho pubblicate perché mi sembravano una cosa molto privata. Grazie mister, sarai sempre nei nostri cuori biancocelesti”.