Una storia di caduta e rinascita, di sacrificio e sudore e di passione e determinazione dentro e fuori dal ring.
In occasione della sua partecipazione ai Giochi Olimpici, celebriamo l’azzurra con il racconto di ‘Butterfly’, il docufilm che racconta la pugile italiana. I registi Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman hanno rappresentato sul grande schermo una storia vera ed emozionante. Una vicenda di caduta e risurrezione, di sacrificio, sudore, passione e determinazione sia dentro che fuori dal ring.
Frutto di un lungo lavoro durato tre anni, la pellicola è molto più di una storia raccontata attraverso lo sguardo artefatto di una macchina da presa. La veracità partenopea e l’irruenza della giovane Irma trascinano lo spettatore nel suo sogno, nella sua sconfitta e nella rinascita di una pugile soffocata dalle aspettative degli altri.
“Il docufilm è il risultato di un lungo lavoro durato tre anni”, ha raccontato Cassigoli ai microfoni qualche anno fa. Dal 2015 al 2019, i registi hanno seguito passo dopo passo i sogni, l’allenamento, le competizioni, le sconfitte, lo smarrimento e la depressione di Irma. La ragazza aveva solo 18 anni, ma era già una campionessa di boxe. Il suo è un risultato notevole per una giovane donna cresciuta a Torre Annunziata, uno dei paesi più cruenti del napoletano. Tuttavia, più Irma riesce nel suo percorso sportivo, più si rivela fragile in quello interiore. Trascorre mesi nei ritiri di allenamento, lontana da casa, sotto pressione e con enormi aspettative nei suoi confronti. Inizia a insinuarsi in lei il dubbio se valga o meno la pena rinunciare alla propria giovinezza per raggiungere i suoi obiettivi. Quanto le pesano le aspettative degli altri? Quanto costa il successo in ambito sportivo? La vita di Irma è cambiata quando l’arbitro ha alzato il suo braccio in segno di vittoria alle qualificazioni olimpiche.
Da quel giorno a demotivarla non sono stati il sudore e la fatica degli allenamenti ma le aspettative che tutti nutrivano nei suoi confronti. La speranza di vittoria nata nei suoi sostenitori è stata cancellata dalla sconfitta alle Olimpiadi di Rio. I commenti di disprezzo, la depressione e i dubbi sul suo futuro sportivo, sono solo alcuni dei pugni arrivati dritti allo stomaco di Irma. Nella sua vita non c’è spazio per l’amore e per la scuola. Per lei esistono solo guantoni, caschetto e paradenti.
A sostenerla nel suo percorso c’è il maestro di vita e di boxe, Lucio Zurlo: il primo allenatore e l’unica vera figura paterna di Irma. Ed è proprio lui a riaccendere in lei il sogno delle Olimpiadi. Nonostante riesca a bucare lo schermo pur non essendo un’attrice, Irma è tornata sul ring. Nel cast – oltre a Irma Testa e Lucio Zurlo – Emanuele Renzini, Ugo Testa, Simone Ascione e Anna Testa.