In occasione del 70° anniversario dell’impresa di Ardito Desio sul K2, Focus celebra l’evento con una produzione originale, a cura di Sport Mediaset: K2 – La Gloria e il Segreto. Il docufilm, trasmesso mercoledì 31 luglio in prima serata, ha come voce narrante Giuseppe Cederna.
Tra i testimoni della bellezza e potenza del K2, ci sono Mauro Corona e Agostino Da Polenza, Tamara Lunger, Marco Confortola e Francois Cazzanelli, oltre al presidente del CAI Antonio Montani.
Lo speciale include sequenze del film restaurato in 4K Italia K2 di Marcello Baldi; immagini e filmati esclusivi del materiale originale della spedizione del 1954; l’ultima intervista a Walter Bonatti, raccolta sei mesi prima della sua scomparsa da Paolo Bonolis, a Il senso della vita. Inoltre, ci sono contributi esclusivi dall’archivio Mediaset, con le voci di Desio e Bonatti.
Per la rete tematica Mediaset dedicata alla divulgazione, questo è uno degli eventi centrali della seconda metà del 2024.
K2 – LA GLORIA E IL SEGRETO
Il 31 luglio 1954, Ardito Desio, geologo ed esploratore, concretizza il suo progetto più ambizioso e impegnativo: portare l’Italia per prima sulla cima del K2, riuscendo dove tutti gli altri avevano fallito, conquistando il massiccio di ottomila metri più arduo e rischioso del pianeta.
Quella di Desio fu un’impresa realizzata mobilitando le migliori risorse del tempo nel paese, con il sostegno del governo De Gasperi, il supporto del Pakistan, e un team dei migliori scalatori del momento, con materiali e tecniche che avrebbero rivoluzionato l’alpinismo e la medicina sportiva.
Fu una grande vittoria, sia sul piano sportivo sia su quello scientifico: al team alpinistico, infatti, Desio aveva affiancato un’équipe di studiosi, trasformando l’impresa sportiva in un’occasione parallela di conoscenza.
A prescindere dalle polemiche giornalistiche e dalle inchieste degli organi alpinistici nazionali, l’aspetto più significativo della vittoria fu il grande morale infuso negli italiani: la certezza di essere tornati a contare nel mondo per ragioni nobili, non più legate alla propaganda e agli obiettivi bellicosi del Ventennio.