“Il mio desiderio più grande? Fare un sonno ristoratore di 8 ore”. Per Nancy Brilli, che soffre di insonnia fin dall’età di 18 anni, una “bella dormita” rappresenterebbe un vero dono. “Riesco a dormire, senza interruzioni, non più di 2 ore. E il periodo estivo è il peggiore perché il caldo rende tutto più difficile” racconta l’attrice, che con la sua esperienza si colloca tra i numerosi italiani che durante questa stagione hanno un difficile rapporto con Morfeo. L’unica nota positiva di questo momento “è che sto girando un film di notte. E mentre gli altri si ingozzano di 50 caffè per restare svegli – sorride – io sono sveglissima, sono un bijou”.
La contabilità delle notti passate in bianco “è considerevole”, prosegue. Appena diventata maggiorenne “avevo già difficoltà ad addormentarmi. Con gli anni le cose sono peggiorate. E ancora di più con il Covid che ha aggravato di molto la situazione”. In anni “di esperienza da insonne le ho provate tutte, tutte, veramente tutte. Purtroppo non ho trovato nulla, se non farmaci, che mi facciano dormire. Ma anche quelli adesso non durano tutta la notte. Tante persone riescono a fare dei sonnellini il pomeriggio. Io zero, sono sveglia come un grillo. La notte a volte faccio 2 ore di sonno, poi resto sveglia un’ora, poi mi riaddormento altre 2 ore. Così, di tanto in tanto, a 4 ore ci arrivo. Ma non essendo io Leonardo Da Vinci che diceva che 4 ore gli bastavano, essendo un’umile signora sessantenne che fa l’attrice, vorrei dormire molto di più. Fosse anche per evitare le occhiaie!”. Il vantaggio della notte, racconta ancora l’attrice, “è che c’è tanto silenzio. Ci si può concentrare, è più facile studiare, è più facile leggere un libro. E’ anche più facile vedere le serie televisive anche se assolutamente sconsigliabile, perché se inizi a vederti una serie vedi tutte le 22 stagioni di seguito e non è proprio il massimo: non aiuta a dormire, aiuta a stare svegli”.