Dieci episodi che illustrano la vita di ragazzi e ragazze definiti ‘irrecuperabili’ e ‘problematici’ dalla società. Qui si raccontano in prima persona le loro difficoltà nel crescere.
I protagonisti di ‘Zona Protetta’ si chiamano Vanessa, Blessing, Mahmoud, Khansaa, Nicoletta, Andrea, Maria Sole, Marta, Sharon, Diana, Pia, Youssef, giovani tra i 18 e i 23 anni con vite complicate che li hanno portati a crescere dentro Case-Famiglia, diventate le loro ‘zone sicure’. Per chi, come loro, proviene da contesti difficili, con famiglie talvolta assenti o violente, avere un luogo dove essere accolti e curati significa salvezza. Tuttavia, crescere non è semplice; non si può cancellare il passato con un colpo di spugna.
Sono ragazzi che la società considera ‘problematici’ o persino ‘irrecuperabili’. ‘Zona Protetta’ – da oggi su RaiPlay e dal 7 luglio su Rai 3 – narra le storie di questi giovani attraverso la loro stessa voce. I protagonisti, grazie all’interazione con registi loro coetanei, invisibili sullo schermo, danno vita a narrazioni uniche, intense e talvolta contorte, ma anche piene della forza, energia e entusiasmo tipici dei ventenni. Le Case-Famiglia che ‘Zona Protetta’ esplora si trovano a Orte, Santa Severa, Subiaco, Ancona e Bolzano. In questi luoghi, i giovani incontrano educatori, psicologi e assistenti sociali che, con un percorso spesso doloroso, aiutano a trovare la loro strada attraverso un dialogo continuo di scambi quotidiani dove ognuno dà e riceve qualcosa.
Le esperienze di psicoterapia e recupero emergono all’interno di comunità che traggono ispirazione dal lavoro e dalle teorie di Marco Lombardo Radice e di alcuni professionisti che hanno seguito le sue orme, in particolare Tito Baldini, il cui motto è ‘se fornisci ciò di cui il ragazzo ha veramente bisogno, prestando attenzione alla sofferenza dell’anima e alla sua cura, i miracoli sono possibili’.
Zona Protetta rappresenta la naturale continuazione della docu-serie del 2019 ‘Boez. Andiamo via’ (prodotta da RAI Fiction e Stemal Entertainment), in cui sei ragazzi con passati drammatici, usciti dal carcere o da una comunità, iniziano un percorso a piedi che li porterà da Roma a Santa Maria di Leuca in Puglia, assistiti da una guida escursionistica e da un’educatrice. Anche per Zona Protetta, ci si è avvalsi della supervisione dello psicoanalista Tito Baldini che ha prestato la sua consulenza per conto della Società Psicoanalitica Italiana, mettendo a disposizione un’esperienza decennale di lavoro con ‘ragazzi al limite’, giovani che la società ancor oggi tende purtroppo a considerare irrecuperabili e che hanno forse soprattutto bisogno di esprimere pienamente il senso della propria difficile esperienza”, dichiarano Paola Pannicelli, Andrea Cedrola, Andrea Porporati e Daniele Vicari. Per riuscire nell’intento di mettere a loro agio davanti alla telecamera i protagonisti, “abbiamo deciso di scommettere su una troupe di loro coetanei, giovanissimi professionisti formatisi nelle migliori scuole di cinema del Paese. A partire dai registi e dalle registe: tutti ragazzi – proseguono – che se da una parte hanno già avuto l’occasione di dimostrare il proprio talento, dall’altra per la prima volta si son messi alla prova con una dimensione ‘industriale’. Cacchioni, Campara, Lapenna, Pinocchio e Porporati nel corso di più di un anno hanno lavorato fianco a fianco con gli interpreti della serie e con i loro educatori e responsabili, costruendo un funzionale ‘spazio’ di dialogo. Questa impostazione – concludono – ha consentito da una parte di poter narrare, sia pur con discrezione e delicatezza, storie talvolta di lacerante dolore; dall’altra di preservare intatta tutta la fiduciosa e scanzonata spontaneità dei vent’anni”.
La docu-serie in dieci episodi da 25 minuti ciascuno è stata diretta dai giovani registi Giulia Cacchioni (1994), Chiara Campara (1987), Giulia Lapenna (1996), Giansalvo Pinocchio (1997) e Pietro Porporati (1996). È una coproduzione Rai Fiction – Kon-Tiki Film, prodotta da Andrea Porporati, Daniele Vicari e Francesca Zanza. Scritta da Paola Pannicelli e Andrea Cedrola, con la supervisione artistica di Andrea Porporati e Daniele Vicari, le musiche sono di Teho Teardo.