Dal piano nazionale per prevenire gli incidenti stradali, alla decimazione degli allevamenti di bufale a Caserta: appuntamento domenica sera alle 20.55 su Rai 3
Pubblicato:07-06-2024 16:01
ROMA – Nel 2022, in Italia, sono stati registrati 3159 morti e oltre 223 mila feriti a causa di incidenti stradali. Nello stesso anno, in tutta Europa, quasi 21 mila persone hanno perso la vita in collisioni stradali, con milioni di feriti. Per affrontare questa emergenza, la Commissione Europea ha avviato una serie di iniziative volte a dimezzare il numero di morti e feriti entro il 2030. L’Italia sta partecipando con un proprio piano nazionale, che fatica però a decollare. Infatti, il comitato di indirizzo non si è mai riunito operativamente. Questa problematica sarà al centro dell’inchiesta “Nel posto giusto” di Giulio Valesini e Cataldo Ciccolella, con la collaborazione di Evanthia Georganopoulou, che aprirà l’episodio di ‘Report’, il programma settimanale condotto da Sigfrido Ranucci, in onda domenica 9 giugno alle 20.55 su Rai 3. In Europa, tra il 2019 e il 2022, le vittime degli incidenti stradali sono diminuite del 9%, mentre in Italia non si è registrato alcun progresso. Al contrario, la tendenza del 2024 indica un significativo aumento di morti e feriti. Si tratta di pura fatalità? No. Le cause principali sono la guida distratta o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, l’uso di tecnologie pericolose, il mito della velocità, ma anche città mal progettate, leggi obsolete, carenza di personale nelle forze dell’ordine e una battaglia culturale contro le multe, che ha portato alla figura dell’antieroe Fleximan, il distruttore di autovelox. Nei primi anni duemila, l’introduzione del tutor e della patente a punti aveva dimezzato il numero di morti. Report dedicherà un’inchiesta speciale sulla sicurezza stradale, mentre il Senato si appresta ad approvare un nuovo codice della strada, che presenta alcune contraddizioni. Inoltre, si esamineranno alcune audaci politiche di mobilità che possono fare la differenza.
Obiettivo, poi, sulle condizioni degli allevamenti con l’inchiesta “Bufale senzienti” di Bernardo Iovene, con la collaborazione di Lidia Galeazzo e Greta Orsi. Brucellosi e Tubercolosi sono le infezioni che stanno decimando gli allevamenti di bufale in provincia di Caserta. Fino al 2013, gli animali potevano essere vaccinati e le malattie erano quasi scomparse, ma dal 2014 il nuovo piano ha deciso di adottare l’abbattimento per sradicare le infezioni, abolendo la vaccinazione. Da allora, quasi centomila bufale sono andate al macello e oltre 300 aziende hanno chiuso. Gli allevatori sono in rovina e chiedono nuovi metodi di analisi, considerando che il 98,5% delle bufale post macellazione risultano sane e finiscono sul mercato della carne bovina, gestito dai macelli che ne traggono vantaggio. L’inchiesta parte dalla situazione degli allevamenti sul territorio e si sviluppa sulle contraddizioni rilevate dal Consiglio di Stato, che ha ordinato ulteriori analisi per 2 allevamenti che hanno fatto ricorso, da cui è emerso che quelle 700 bufale condannate alla macellazione in realtà erano sane. La Regione Campania non retrocede e, sotto la pressione degli allevatori, il Ministro della Salute ha nominato un commissario nazionale che secondo gli allevatori dovrebbe sancire il fallimento del piano regionale
GiuliaPresutti con la collaborazione di Norma Ferrara affronta, in conclusione, la questione sismica nella zona di Napoli e dei Campi Flegrei nel documentario “Seduti sul vulcano”. A Pozzuoli, il 20 maggio scorso, la terra ha tremato per 150 volte: la scossa più violenta ha avuto una magnitudo di 4.4 con epicentro a circa due chilometri di profondità. Gli abitanti sono stati costretti a uscire dalle loro abitazioni e alcuni, a causa dei danni subiti dagli edifici, non sono più rientrati. Circa 500mila persone vivono nei Campi Flegrei, in un’area che si estende su una caldera vulcanica con un diametro compreso tra i 12 e i 15 chilometri, comprendendo i comuni di Pozzuoli, Bacoli, Quarto, parte di Giugliano e Marano e diversi quartieri di Napoli. Il movimento del magma e dei gas nel sottosuolo provoca un innalzamento del terreno di 2 centimetri al mese e, di conseguenza, frequenti scosse di terremoto che gli abitanti hanno avvertito con regolarità negli ultimi mesi. Che cosa stanno facendo le autorità per mettere in sicurezza gli edifici? Il Decreto-legge Campi Flegrei approvato a ottobre 2023 prevedeva uno stanziamento di circa 45 milioni di euro per le verifiche sugli edifici pubblici e privati. Sono già state effettuate queste verifiche? E nel caso di uno scenario ancora più drammatico, come quello di un’eruzione vulcanica, quali misure sono previste per mettere in sicurezza 500mila persone? Esiste un piano di evacuazione preparato dalla Protezione Civile che include gemellaggi tra ogni Comune dei Campi Flegrei e una Regione del resto d’Italia. Ma le Regioni sono pronte?