ROMA – Dopo aver partecipato all’evento di Radio Italia Live a Milano, in cui ha chiesto un minuto di silenzio per Gaza, Ghali non prenderà parte a quello di Napoli, previsto per il 27 giugno. Sembrerebbe che la sua posizione pro Palestina e l’appello per il cessate il fuoco a Gaza non siano così ben visti. A denunciarlo è lo stesso artista durante un’intervista rilasciata a Middle East Eye. “Le reazioni dell’industria musicale spaventano gli artisti che parlano di Palestina, rischiando la cancellazione. Rischi i tuoi sogni, ma non importa perché ci sono persone che rischiano la loro vita e tanta gente muore”, ha spiegato Ghali. “Anche se l’Italia non riconosce ufficialmente lo stato Palestinese, io sento e vedo che le persone vogliono uno stato palestinese. Le decisioni politiche non rispecchiano il reale pensiero delle persone”.
“Il palco è sempre stato un luogo per comunicare, per trasmettere un messaggio. Fare musica senza mandare messaggi non è nel mio stile, io unisco sempre le due cose”. “L’industria musicale italiana sa quanto sono capace di comunicare e quanto mi importa di questo argomento, ma penso a cosa potrebbe fare agli artisti con meno potere di me e cosa succede nel mondo ogni giorno”.
La causa palestinese è molto cara a Ghali e lo ha già dimostrato al Festival di Sanremo, quando dal palco ha pronunciato la frase “stop al genocidio”, scatenando molte polemiche nelle ore e nei giorni successivi.