Il leggendario brano “Surfin’ USA” dei The Beach Boys è ancora oggi un’icona della musica pop che riesce a far scatenare tutti sulla pista da ballo. Dopo 60 anni dalla loro formazione, Brian Wilson, Mike Love, Al Jardine e David Marks si sono riuniti a Paradise Cove, il luogo in cui è stata scattata la copertina del loro album “Surfin’ Safari”, per il documentario “The Beach Boys”, ora disponibile su Disney+.
Il regista Frank Marshall, cresciuto a Newport Beach, ha condiviso il suo legame personale con la musica dei Beach Boys, ricordando il momento in cui ha sentito per la prima volta la canzone “Surfin’ USA” e come sia stata rivoluzionaria per il genere. Il documentario celebra la storia della band e il loro sound iconico e armonioso che ha incarnato il sogno californiano, affascinando i fan per generazioni.
Attraverso filmati inediti e interviste mai viste prima, il documentario ripercorre le umili origini familiari dei Beach Boys e include contributi di artisti come Lindsey Buckingham, Janelle Monáe, Ryan Tedder e Don Was. Il pubblico avrà l’opportunità di ascoltare le parole di membri fondatori come Carl e Dennis Wilson, insieme a una nuova intervista a Blondie Chaplin e registrazioni audio di Ricky Fataar.
Secondo Al Jardine, la longevità dei Beach Boys è stata garantita dalla loro capacità di rimanere rilevanti nel corso degli anni e di adattarsi ai gusti delle nuove generazioni. L’uscita del documentario in streaming coincide con il 50º anniversario dell’album “Endless Summer”, sottolinea Mike Love.
Il regista Thom Zimny ha sottolineato come il documentario mostri i Beach Boys non solo come una band, ma come una famiglia che va oltre i legami di sangue. Nonostante le separazioni, il rispetto reciproco ha sempre prevalso, come ha sottolineato Mike Love.
Per realizzare il documentario, i registi hanno fatto un intenso lavoro di ricerca nel vasto materiale d’archivio dei Beach Boys, scoprendo tesori nascosti che hanno arricchito ulteriormente la narrazione.