Sei nell’anima: Gianna Nannini su Netflix

Sei nell’anima: Gianna Nannini su Netflix

Il recente biopic su Gianna Nannini, diretto da Cinzia TH Torrini e uscito su Netflix, offre uno sguardo avvincente sulla vita della cantante con Letizia Toni nel ruolo principale. Tuttavia, non mancano i problemi strutturali tipici dei biopic musicali, anche di produzione internazionale. Pur essendo piacevole e scorrevole, il film presenta le consuete sfide nel trovare un equilibrio tra l’interpretazione e l’imitazione del protagonista. Non basta somigliare esteriormente, ma è necessario trasmettere le stesse vibrazioni e emozioni.

La trama si concentra soprattutto sulla giovinezza di Gianna Nannini negli anni ’70 e ’80, riprendendo il racconto dell’autobiografia “Cazzi miei” (Mondadori, 2016). Il film affronta la crisi artistica di Nannini, il suo desiderio di prendere il mondo ma anche la sua ingenuità iniziale, fino alla maturità artistica e personale. Si tratta quasi di un romanzo di formazione, con momenti di abisso psicologico, pressioni manageriali per ottenere successo commerciale e lotte con l’industria discografica.

Tuttavia, il film sembra mancare di una rappresentazione adeguata della musica e dell’innovazione di Nannini negli anni ’70 e ’80. Nonostante l’ostinazione e le difficoltà affrontate nel mercato musicale, non emergono appieno le ragioni per cui Nannini è stata considerata così innovativa e originale in quel periodo. Alcuni successi del film includono la descrizione della relazione complessa di Nannini con suo padre e il suo coraggio nel seguire le proprie scelte personali e artistiche. Tuttavia, si sente la mancanza di una narrazione più approfondita sull’impatto rivoluzionario della sua musica e del suo approccio unico nel panorama musicale italiano ed europeo.

In definitiva, “Sei nell’anima” funziona come un invito a riscoprire Gianna Nannini come artista completa e rivoluzionaria, che ha attraversato crisi personali per scrivere grandi canzoni. Il film, pur celebrando alcuni successi della sua carriera, potrebbe approfondire meglio il contesto e l’audacia musicale che hanno reso Nannini un’artista eccezionale e innovativa nei suoi primi anni di carriera.

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