Il Festival di Cannes, celebre kermesse cinematografica spesso luogo di proteste per varie cause, potrebbe quest’anno essere al centro di uno sciopero organizzato dai suoi dipendenti. È quanto riportato nelle ultime ore dall’autorevole Deadline, che ha esclusivamente rivelato la possibile mobilitazione di circa duecento lavoratori.
Il gruppo di scioperanti, composto da proiezionisti, programmatori, addetti stampa e tecnici, sta valutando di incrociare le braccia nei giorni del festival, compromettendone lo svolgimento regolare. Le ragioni di questa protesta sembrano essere di natura economica, con i dipendenti che lamentano problemi legati alla retribuzione e ai contratti, ritenuti entrambi inadeguati.
La motivazione economica: sfruttamento e bassi stipendi
A poche settimane dall’inizio del Festival, mentre si ultimano i preparativi per l’evento (è stata appena annunciata la consegna della Palma d’Oro onoraria a Meryl Streep), emergono notizie preoccupanti riguardo alla situazione dei lavoratori.
Deadline ha riportato i dettagli della protesta del gruppo Sous Les Écrans La Dèche: Collectif Des Précaires Des Festivals De Cinéma, organizzazione i cui slogan richiamano i moti del ’68. I dipendenti, tra cui tecnici, proiezionisti e programmatori, denunciano stipendi troppo bassi rispetto al lavoro svolto e agli introiti del Festival di Cannes. Secondo una fonte anonima, l’80% dei lavoratori guadagna meno di duemila euro al mese, cifra che non riflette il costo della vita, specialmente a Parigi.
Nonostante l’amore per il cinema abbia spinto molti dipendenti ad accettare condizioni di lavoro svantaggiose, ora molti di loro sembrano decisi a protestare e, se necessario, a scioperare.
Salari, contratti part-time e a breve termine
Non è ancora chiaro quali forme assumerà la protesta durante il festival. Si ipotizzano sia manifestazioni pacifiche che paralisi delle attività, una prospettiva che preoccupa gli organizzatori.
I disservizi potrebbero interessare l’intera manifestazione, che quest’anno si svolge tra il 14 e il 25 maggio. I manifestanti potrebbero intervenire durante la cerimonia di apertura e in altri momenti cruciali.
L’organizzazione del Festival si trova ora a dover affrontare le richieste dei propri dipendenti, che operano in varie sezioni del festival, dalla Selezione Ufficiale al Marché du Film alla settimana della critica.
Ad oggi, gli organizzatori non hanno commentato la situazione e sono stati invitati ad avviare trattative con i dipendenti.
Oltre ai salari, sono in discussione anche i contratti, alcuni dei quali part-time o a breve termine, che impediscono ai lavoratori di accedere ai sussidi di disoccupazione alla scadenza.