L’ex reginetta di bellezza e ex Miss Italia, Edelfa Chiara Masciotta, ha raccontato il drammatico incidente che ha segnato profondamente la sua vita quattro anni e mezzo fa a Torino. Masciotta, 40 anni, è stata investita mentre attraversava le strisce pedonali in una serata piovosa nel novembre del 2019. L’incidente ha portato a una serie di dolorose conseguenze che l’hanno costretta a subire ben cinque operazioni mediche. “Ero uscita da poco dallo Ied e stavo attraversando sulle strisce pedonali in corso Matteotti. Una macchina mi ha presa in pieno. È stato molto traumatico e ne porto i segni ancora oggi”, ha raccontato in un’intervista al Corriere della Sera.
Il percorso medico ha comportato diverse operazioni, con il contributo fondamentale di due medici che Masciotta definisce i suoi angeli custodi: l’otorinolaringoiatra Libero Tubino e il chirurgo plastico Andrea Margara. A seguito dell’incidente, Masciotta si è ritrovata senza naso e con numerose cicatrici sul viso che hanno richiesto interventi medici per essere trattate.
Oltre a ciò, l’ex Miss Italia sta anche diventando sorda da un orecchio a causa dell’impatto subito durante l’incidente. Nonostante le difficoltà, Masciotta si ritiene fortunata di poter raccontare la sua storia. “La bellezza non può essere solo il corpo. Bellezza è incontrare persone belle, leggere libri interessanti, affezionarsi… ovviamente la bellezza estetica ha il suo valore e non posso negare di avere avuto dei momenti di défaillance”, ha riflettuto.
Durante l’intervista, Masciotta ha anche spiegato il motivo per cui ha abbandonato la recitazione dopo la vittoria a Miss Italia. La sua decisione è stata influenzata dalla malattia di suo figlio maggiore, Andrea, che è stato diagnosticato diabete di tipo 1 all’età di tre anni. “La cosa giusta da fare per me è stata lasciare tutto e stare dietro a lui al 100%”, ha dichiarato. Masciotta dedica ora parte del suo impegno a sostenere l’Associazione Aiuto Giovane Diabetico e organizza ogni anno una gara di golf per raccogliere fondi a favore dei bambini e delle loro famiglie affette da questa patologia.