Cillian Murphy, noto per la sua straordinaria interpretazione in “Oppenheimer”, per cui è candidato all’Oscar, ritorna come protagonista con un nuovo film. L’attore irlandese ha aperto la 74esima edizione della Berlinale con la prima mondiale di “Small Things Like These”, prodotto da Matt Damon e Ben Affleck e diretto da Tim Mielants, basato sul libro omonimo della scrittrice irlandese Claire Keegan. Murphy interpreta il ruolo di Bill Furlong, un commerciante di carbone e uomo religioso, il quale scopre terribili segreti custoditi nel convento della sua città, legati allo scandalo delle Magdalene Laundries.
Il film, ambientato a Natale del 1985, affronta la vicenda delle Magdalene Laundries, orribili asili gestiti da istituzioni cattoliche dal 1820 al 1996, che apparentemente miravano a “riformare giovani donne”. Durante una conferenza stampa a Berlino, Cillian Murphy ha sottolineato che la storia rappresenta un “trauma collettivo” in Irlanda, e ha evidenziato il ruolo dell’arte nel contribuire alla comprensione e all’elaborazione di tali eventi.
Il regista belga Tim Mielants ha spiegato che il film è una storia sul dolore e sulla sua elaborazione, e ha lavorato a stretto contatto con Murphy attraversando le diverse fasi del dolore, cercando di esplorarlo in profondità. Emily Watson, che interpreta Sister Mary nel film, ha condiviso la responsabilità di affrontare un argomento così delicato e ha sottolineato il valore della presa di coscienza e della protesta.
Il film si unisce ad altri che hanno affrontato la vicenda delle Magdalene Laundries, come “Magdalene” (The Magdalene Sisters) del 2002 di Peter Mullan, vincitore del Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia, e “Philomena” di Stephen Frears. L’opera di Mielants si concentra sul dolore e sulla consapevolezza, offrendo una nuova prospettiva su una storia che continua a suscitare riflessioni e interrogativi sulla complicità e il silenzio che hanno permesso tali abusi.