Il romanzo “Tracce” della scrittrice e sceneggiatrice cinematografica francese Caroline Bongrand, recentemente pubblicato da Marietti1820 in occasione del Giorno della Memoria, esplora il legame indissolubile tra passato e presente. La storia ruota attorno a Milo, un bambino muto che, in maniera misteriosa, inizia a parlare in una lingua straniera, svelando un segreto di famiglia fino ad allora celato.
Valentine, una grafica freelance, è l’unica a prendersi cura di Milo, il quale, inaspettatamente, pronuncia le prime parole davanti a un telegiornale che mostra immagini di Salonicco. La scoperta di un segreto familiare collegato a una nonna ebrea di Salonicco, vittima di un destino tragico e intricato, svela le radici profonde delle azioni passate.
La trama si svolge nella Parigi degli anni Trenta, in un contesto in cui la nonna di Milo era stata emarginata dalla famiglia del marito francese, accusata di adulterio. Questo ha portato alla sua separazione dai figli, che le sono stati strappati via.
“Tracce” riflette sulla persistenza degli eventi passati nel tessuto della vita presente dei personaggi. Caroline Bongrand, già vincitrice del Prix Alberto-Benveniste con “L’Enfant du Bosphore” nel 2004, offre un’opera che esplora le connessioni tra il segreto familiare, le tracce del passato e la rivelazione nel contesto delle relazioni umane.