Fiorella Mannoia si prepara ad affrontare un anno straordinario, sia dal punto di vista personale (avvicinandosi ai 70 anni il 4 aprile) che artistico, con il suo ritorno al Festival di Sanremo presentando “Mariposa“, un brano significativo incentrato sulla figura della donna. Successivamente, l’artista si esibirà con il doppio appuntamento all’Arena di Verona con lo spettacolo “Una nessuna centomila“. Riguardo alle dinamiche delle relazioni, Fiorella riflette sulle donne che spesso confondono gelosia con amore, una tematica ancora attuale nonostante i cambiamenti nel corso degli anni.
“Questo è sicuramente un anno speciale,” dichiara l’artista anticipando il suo settantesimo compleanno. “Non è una data che passa inosservata, ma cerco di affrontarla con serenità. Al momento, la mia attenzione è focalizzata su Sanremo e sull’evento ‘Una, nessuna e centomila‘.” Quest’ultimo, inizialmente programmato per settembre scorso ma annullato a causa di un’ernia del disco della stessa Mannoia, è stato riprogrammato per il 4 e 5 maggio all’Arena di Verona. L’artista sottolinea l’importanza di cambiare la mentalità riguardo agli stereotipi di genere, coinvolgendo i giovani e le scuole per sfatare i preconcetti. Fiorella evidenzia come sia fondamentale coinvolgere sia uomini che donne in questa battaglia per l’emancipazione, ribadendo che il femminismo non è una parola negativa.
Prima di “Una Nessuna Centomila“, Fiorella Mannoia si esibirà al Festival di Sanremo, ritornando dopo il secondo posto del 2018. Questa volta, l’artista si propone di divertirsi e di focalizzarsi sulla rappresentazione delle donne. “Mariposa” è una canzone che Mannoia considera un manifesto, raccontando la storia delle donne nel corso del tempo, dalla strega sul rogo alle donne moderne. L’ispirazione per il brano è derivata dalla visione della serie TV “Il grido delle farfalle“, che narra la storia delle sorelle Mirabal, attiviste dominicane degli anni ’50. Fiorella Mannoia evidenzia l’importanza di riflettere sulla libertà come una conquista che può comportare sacrifici.
La cantante rileva un paradosso nel fatto che, nonostante alcune conquiste del passato, sembri che la società stia facendo un passo indietro, specialmente con il giudizio nei confronti delle artiste come Elodie e Annalisa sul modo in cui utilizzano il corpo come espressione artistica. Fiorella sottolinea che negli anni ’70 c’era più libertà e che oggi, nonostante la presenza della Rete, le critiche sono più visibili ma non riflettono necessariamente l’intera opinione pubblica.
Infine, Fiorella Mannoia affronta il tema dei testi delle canzoni popolari, in particolare nel genere trap, evidenziando la necessità di una riflessione e responsabilità. L’artista accoglie l’invito di Roy Paci a prendere coscienza di questo tema senza necessariamente censurare, ma promuovendo una discussione costruttiva e consapevole tra le nuove generazioni.