Il pubblico ama Goldoni, Miriam Mesturino da 13 anni Mirandolina

Il pubblico ama Goldoni, Miriam Mesturino da 13 anni Mirandolina

“Il personaggio sedimenta dentro di me e ogni volta trovo sfumature diverse. Mirandolina ha infinite sfaccettature, oggi è un personaggio più ricco di tredici anni fa” spiega Miriam. Dal 29 dicembre La locandiera, firmata Torino Spettacoli, sarà all’Erba che ha scelto lo spettacolo per il brindisi di fine anno. Si va verso il sold out e sono state aggiunte date a gennaio. “Il pubblico si diverte. È una edizione molto bella, ci sono le scene di Emanuele Luzzati, costumi di repertorio. Siamo in dieci in scena. Alcuni, Luciano Caratto, Maria Elvira Rao e Barbara Cinquatti, da dieci anni. Tre sono giovani talenti del Liceo Germana Erba: Mattia Tarantino, David Daryl Miceli e Andrea Pampanini. E’ una compagnia molto affiatata”, sottolinea Miriam che in teatro è praticamente nata se si pensa che ha debuttato a 8 anni nel giallo di Agatha Christie ‘La tela del ragno’. Mirandolina è un personaggio attuale, una donna manager.

Morto il padre si trova a gestire la locanda e riesce a barcamenarsi: si fa corteggiare dagli avventori, ma senza cedimenti. “È meravigliosa. Il pubblico ride tanto, ma ha anche una vena di malinconia ed è bello riuscire a fare convivere aspetti diversi”. Goldoni è molto apprezzato in generale. “Ho fatto come mia produzione un testo meno noto, La finta ammalata, e il successo ha superato le attese”, dice Miriam Mesturino. Torino vuol dire ritornare a casa. “Il pubblico mi conosce da quando ero bambina. Prima vivevo con fibrillazione l’arrivo in scena a Torino, era emozionante. Ora sono felice, sento di essere bene accolta, ma lo vivo con serenità, senza ansia”. I progetti sono tanti. Torneranno in scena La finta ammalata e C’è un cadavere in giardino con Sergio Muniz, è in cantiere una commedia contemporanea, mai rappresentata in Italia, di cui Mesturino è produttrice e attrice. Una passione, la tragedia greca, e tanti sogni nel cassetto: primo fra tutti interpretare Alcesti, la tragedia di Euripide, ma anche Il gioco delle parti di Pirandello e Vigilia di Daniel Kehlmann

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