“Sono venuto al sud per unirmi alle centinaia di coraggiosi volontari “fratelli d’armi” che hanno lavorato instancabilmente per assistere la popolazione nel sud di Israele”. In un video pubblicato su Instagram l’attore e sceneggiatore israeliano Lior Raz, noto per il ruolo dell’ufficiale Doron dell’unità antiterrorismo Mist’aravim nella serie tv Fauda da lui stesso scritta, si ripara tra muri bianchi dagli scoppi dei missili che fendono la notte. Affiancato dal giornalista Avi Issacharoff, co-autore della serie su un’unità d’élite israeliana che opera sotto copertura nei territori palestinesi e in Cisgiordania per prevenire attentati, l’ex membro delle forze speciali israeliane dei Duvdevan sta svolgendo la missione di assistere due famiglie nella città di Sderot, colpita il 7 ottobre dall’attacco di Hamas. “Nessuna paura!” ha scritto l’attore.
LE VOCI DEGLI ALTRI INTERPRETI
La mobilitazione degli attori di Fauda non finisce qui. Tomer Capone, interprete di Boaz, il giovane cognato di Doron rapito e ucciso proprio da Hamas, ha pubblicato un appello sui social: “Ai miei fratelli e sorelle in armi che sono al fronte per proteggere tutti noi io dico: coraggio” ha detto. “Molte persone mi stanno chiedendo cosa stia succedendo. Fondamentalmente il mio Paese è sotto attacco di un gruppo di spietati terroristi chiamato Hamas”. Con la voce tremante di rabbia, l’attore ha denunciato le uccisioni e i sequestri di “bambini, donne, anziani, civili che non avevano fatto nulla”. Anche Yaakov Zada Daniel, interprete di Eli, comandante dell’unità di agenti speciali isrealiani infiltrati nei territori palestinesi, ha ribadito: “Non scherzate con gli ebrei!”, mentre Itzik Cohen, interprete del capitano Gabi Ayub che subisce torture come ostaggio di Hamas, ha scritto: “Pregando per il mio popolo, per i feriti, per gli scomparsi. E per quelli che non sono più tra noi”. Infine, come riportato da Il Messaggero, il managing director della società della produzione dello show, Sharon Levi, ha rivelato che gli attori Tsahi Halevi e Idan Amedi, rispettivamente interpreti di Naor e di Sagi, “sono tornati nell’esercito”.
DI COSA PARLA LA SERIE
Il confine tra la finzione di Fauda e la realtà degli attacchi in corso in Israele sembra sempre più sottile. Nella terza stagione della serie Netflix, uscita nel 2020, il protagonista Doron e i membri della squadra dei Mist’aravim entrano nell’enclave palestinese dopo un viaggio notturno via mare per liberare i due giovani escursionisti israeliani Elad e Yaara, rapiti da Hamas e ostaggi nella Striscia di Gaza. La parola “fauda” in arabo significa “caos”, e nel trailer della terza stagione una voce fuori campo domanda: “Siete pronti per entrare nel luogo più affollato, pericoloso ed esplosivo del Medio Oriente?”. Un quesito che, oggi, risuona come quasi come una cupa profezia.