Tiziano Ferro parla per la prima volta dopo aver annunciato il divorzio dal marito Victor (sette anni d’amore e 4 di matrimonio).
Il cantante racconta della “crisi durante il tour” e di aver fatto questa scelta “per salvare i miei figli Margherita e Andres“. E sul viaggio rimandato in Italia per presentare il suo primo romanzo “La felicità al principio” spiega: “Perché non posso portarli con me in Italia? Le leggi italiane non c’entrano, è colpa delle norme americane”.
“C’è chi non affronta i problemi – spiega Tiziano Ferro – e fa scelte all’antica trascinando situazioni che possono diventare tossiche non solo per lui, ma per i figli. Io appartengo a una generazione i cui genitori non si sono lasciati per il ‘bene dei figli’, ma creando in realtà solo scompensi, facendo respirare infelicità ai bambini. Io sono in una condizione di speranza verso il futuro, ma non posso certo dire che sia un bel periodo”.
Una separazione non facile
“Affrontare un divorzio non è mai bello – continua il cantante – ma il mio è capitato con una tempistica tremenda, la sfiga ha sempre progetti precisi: è una vita che spero di scrivere un romanzo e, ora, la sua pubblicazione si scontra con un cataclisma come questo, che spero non prenda possesso della gioia che devo a me stesso e a chi mi segue. Però, non potevo tenere nascosta la verità: ho sempre vissuto mostrando una sola versione di me stesso, quella vera, e preferisco così piuttosto che inventare scuse e affrontare l’ansia che le cose possano venire fuori senza che le abbia potute spiegare. In questo momento, tuttavia, io che non sono invidioso, ammetto che invidio chi racconta di essersi separato nella pace più assoluta”.
Tiziano e i figli
Tiziano spiega il motivo per cui non è venuto in Italia per stare vivino ai figli: “Non poter partire coi bimbi è dovuto non alle leggi italiane, ma a un tecnicismo noioso e fastidioso: avendo un divorzio in corso, non posso lasciare lo Stato della California coi miei figli. Sarei potuto venire da solo, ma avrebbe significato non potermi occupare di loro, che in questo periodo stanno soprattutto con me”. Poi raccontache si è fidato dei dottori: “Io e Victor ci siamo rivolti a degli specialisti affinché ci aiutassero coi bambini e la prima e unica cosa che ci hanno detto è stata: teneteli lontani dai conflitti”.
L’intervento alle corde vocali
Ferro racconta quindi dell’intervento alle corde vocali. “Poco prima di iniziare il tour ho sentito un problema alla voce – spiega – In 25 anni, non mi era mai successo, ma lì ne ero certo. Ho detto: qualcosa non va. Sono andato dal medico e lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo: c’era un polipo alle corde vocali. Sapevo che c’era qualcosa perché non riuscivo a essere comodo nelle basse, che per me sono la cosa più facile del mondo. Mi hanno detto che non sarebbe regredito senza un’operazione. Ho scelto di continuare il tour, fare logopedia e di non dire nulla: non mi piace accaparrare benevolenza facendo il piagnone. Però, salivo sul palco con angoscia, col rischio che la voce mancasse di colpo, anche perché, più la sforzi, peggio è. Finito il tour, dopo due mesi di riposo forzato, sono tornato dai medici e il polipo era regredito al punto che non c’era più niente da operare. Sparito. Un mistero”.