È morto all’età di 93 anni, nella sua casa di Roma, Giuliano Montaldo, regista genovese. Fino all’ultimo gli è stata vicina la moglie Vera Pescarolo, con la figlia Elisabetta e i due nipoti Inti e Jana Carboni. I funerali si terranno in forma privata per scelta della famiglia.
LA SUA CARRIERA DA REGISTA
Apprezzatissimo regista e sceneggiatore, Montaldo aveva esordito per la verità come attore in Achtung! Banditi! Nel 1952. Nel 1961 il passaggio dietro la macchina da presa con Tiro al piccione, seguito da Una bella grinta nel 1965. Nel 1969 aveva diretto Gli Intoccabili con John Cassavetes e Peter Falk. Particolarmente nota la sua trilogia del potere composta da Dio è con noi (1970), Sacco e Vanzetti (1971) e Giordano Bruno (1973), rispettivamente sul potere militare, giudiziario e religioso. Tra gli altri film diretti per il cinema si ricordano L’Agnese va a morire (1976) e Gli Occhiali d’Oro (1987). Le ultime fatiche da regista erano state invece I demoni di San Pietroburgo (2008) e L’industriale (2011). Per la tv aveva realizzato Marco Polo (1982), kolossal in otto puntate.
I PREMI
Nel 2007, Montaldo era stato premiato con il David di Donatello alla carriera, ma è curiosamente per la sua attività da attore che ha ricevuto i riconoscimenti maggiori. Nel 2017, infatti, aveva ottenuto il David come migliore attore non protagonista per la sua interpretazione in Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni, nel 2012 un Nastro d’Argento speciale per il ruolo nel documentario Quattro volte vent’anni, diretto da Marco Spagnoli e incentrato sulla sua carriera e la sua vita.