Carlos Santana è finito nella bufera. Al centro del caso alcune parole pronunciate dal chitarrista a luglio durante un concerto all’Hard Rock Hotel & Casino di Atlantic City. “Quando Dio ci ha creati, prima che uscissimo dal grembo materno, sapevamo chi e cosa eravamo” ha detto aggiungendo poi che “un uomo è un uomo e una donna è una donna”. Frasi dal sapore transfobico che, una volta che hanno iniziato a girare in Rete, hanno scatenate le reazioni di chi si è sentito offeso. Al punto che Santana ha inviato a “Billboard” un comunicato per scusarsi.
“Sono dispiaciuto per l’insensibilità delle mie parole – ha scritto Santana -. Non riflettono il fatto che intendo onorare e rispettare tutti gli ideali e tutte le convinzioni. Comprendo che quel che ho detto ha offeso delle persone, non era mia intenzione farlo. Mi scuso sinceramente con la comunità transgender e con chiunque io abbia offeso”.
Nella frase pronunciata Santana fa un evidente riferimento a chi sente la necessità di intraprendere un percorso transgender. “Quando Dio ci ha creati, prima che uscissimo dal grembo materno, sapevamo chi e cosa eravamo. Poi, cresci, vedi le cose del mondo e inizi a pensare che potresti essere qualcosa di diverso che ti suona bene. Ma sai che non è giusto, perché una donna è una donna e un uomo è un uomo. Ed è tutto. Poi qualunque cosa tu voglia fare a casa tua, sono affari tuoi, a me sta bene”.
Nella lettera a “Billboard” Santana ha di fatto spiegato di essersi espresso male. “Mi dispiace per l’insensibilità delle mie parole – ha scritto -. Non riflettono il fatto che per me tutti gli ideali e tutte le convinzioni vanno rispettate. Non era mia intenzione offendere delle persone. Mi scuso sinceramente con la comunità transgender e con chiunque si sia sentito offeso”.