Prodotto da Marco Gaudenzi e Pierpaolo Marcelli per Flat Parioli e TNM Produzioni arriva nei cinema a partire dal 31 agosto Amleto è mio fratello, diretto da Francesco Giuffré.
Nei cinema dal 31 Agosto 2023, Amleto è mio fratello è distribuito da Flat Parioli. Alla presenza del cast, sempre giovedi 31, alle ore 18.00, si terrà una proiezione del film aperta al pubblico presso UCI Cinemas – Porta di Roma.
Un lungometraggio che nasce dall’esigenza dello stesso Giuffré, che lavora da cinque anni in teatro con diversamente abili, di portare la “bellezza” di queste persone al di fuori, nel mondo esterno. I protagonisti di Amleto è mio fratello sono Paolo Vaselli, Andrea De Dominicis, Carlo Di Bartolomeo, Paolo Giliberti, Claudia Gerini, Tonia De Micco, Ilaria Loriga, Francesco Paolantoni, Vincenzo Salemme, Margherita Buy, Nino Frassica.
LA TRAMA DEL FILM
Paolo, Paolone, Andrea e Carlo sono quattro attori diversamente abili che una notte decidono di partire a bordo di un pulmino, facendo salire non poca preoccupazione nei loro genitori, nel teatro in cui lavorano e nelle forze dell’ordine. Perché questa fuga? Amanti di William Shakespeare, i quattro sono venuti a sapere che a Napoli un famoso teatro sta cercando una compagnia che rappresenti il Bardo, quindi nel capoluogo campano si presenta un’occasione da non lasciarsi sfuggire. Ma il viaggio si rivela tutt’altro che tranquillo, in quanto, mentre il commissario Claudia Grani cerca di mettersi sulle loro tracce, si ritrovano ad avere a che fare con il furto del pulmino e diverse conoscenze inaspettate; dall’incontro con una famiglia di fricchettoni norvegesi di cui fa parte la bella Chloe, appassionata di teatro, a quello con la tossicodipendente Mia, passando per Cristian, in carrozzina, e un ex attore che gestisce un malinconico luna park in mezzo al nulla. E proprio nel mezzo che gli è stato rubato si trovano le medicine di cui hanno urgente bisogno…
LE PAROLE DEL REGISTA FRANCESCO GIUFFRE’
Il regista dichiara: “Amleto è mio fratello nasce dall’idea di raccontare un argomento molto spesso relegato in un angolo, scomodo e a volte disturbante: il disagio psichico. Il film non vuole insegnare o dare giudizi, ma solo raccontare il mondo e i sogni di quattro ragazzi speciali, cercando di smontare i preconcetti sulla malattia mentale. Un progetto dove l’inclusione e il rispetto per la diversità rappresentano il motore trainante, perché sono profondamente convinto che il cambiamento di una società deve iniziare proprio con l’accettazione di ciò che è lontano da noi, e questo film vuole essere un piccolo ma significativo passo in quella direzione. La storia che raccontiamo è semplice come lo possono essere certi sogni. La fuga per i nostri protagonisti significa non solo uscire dal mondo che li protegge, ma soprattutto toccare con mano quel senso di libertà che molto spesso non si può concedere a chi soffre di disturbi mentali. Durante il viaggio i quattro si troveranno nel mondo al di là del loro. Un mondo che non è lì per proteggerli ma per accoglierli. E solo chi ha un’anima pura come la loro potrà cogliere la loro sana follia! Perché come dice uno dei personaggi del film: meglio pazzi che tristi!”.