Sono passati ben 45 anni da quando il frontman Johnny Rotten lasciò i Sex Pistol, ma il cantante ha ancora il dente avvelenato verso i suoi ex compagni. Durante un’intervista a “Express”, per promuovere il nuovo disco del Public Image Ltd “End of World”, Rotten ha sparato a zero sui membri della band Steve Jones, Glen Matlock e Paul Cook: “Mi hanno sempre odiato. Steve è una persona molto negativa, gli altri due sono viscidi”.
“Viscidi, mi hanno sempre odiato” Di certo lo scioglimento dei Sex Pistol non fu dei più tranquilli. Rotten ha infatti raccontato che quando il 17 febbraio del 1978 annunciò la sua uscita dal gruppo, i compagni lo abbandonarono a Los Angeles senza soldi, senza una stanza d’albergo e senza il biglietto aereo per tornare a casa. Ancora oggi non li ha perdonati, in particolare il chitarrista Steve Jones: “E una persona molto negativa, non molto intelligente, è come parlare a un muro di mattoni. Gli altri due (il bassista Glen Matlock e il batterista Paul Cook) sono viscidi e seguono l’onda. Mi hanno sempre odiato”.
“Mi hanno trascinato in tribunale, con mia moglie malata” I rapporti sono gelidi ormai da mezzo secolo e nemmeno l’età li ha addolciti. Qualche anno fa, infatti, gli avvocati degli altri Sex Pistols lo contattarono, per avere l’autorizzazione a utilizzare le sue canzoni per “Pistol”, la mini-serie diretta da Danny Boyle: “Non sono stati corretti, mi hanno dato un ultimatum, ho detto no e loro mi hanno trascinato in tribunale. Con mia moglie in quelle condizioni. È stato molto difficile, costoso, brutto. Pur nella loro mancanza di tatto, avrebbero dovuto mostrare un po’ di preoccupazione per la salute di Nora”. La moglie è stata al suo fianco per 50 anni ed è scomparsa lo scorso aprile, dopo un lungo declino dovuto all’Alzheimer.
“Contro di me un muro d’odio” Nonostante il successo con i Sex Pistols, Rotten non ha un bel ricordo nemmeno del periodo di massima fama: “Il modo in cui sono stato trattato negli anni ‘70 è stato piuttosto scioccante. Andavo in tv e affrontavo un muro di odio, tipo inquisizione. Ho imparato molto rapidamente che le parole sono i miei proiettili”.