Lizzo si difende: “Tutte falsità, non sono il mostro che i media hanno dipinto”| Ma le accuse le fanno perdere oltre 120mila follower

Lizzo si difende: “Tutte falsità, non sono il mostro che i media hanno dipinto”| Ma le accuse le fanno perdere oltre 120mila follower

Lizzo ha rotto il silenzio dopo essere stata denunciata per molestie e body shaming da alcune sue ex ballerine. La star ha deciso di reagire e rispondere attraverso un post su Instagram definendo le accuse “incredibili”. “Gli ultimi giorni sono stati terribilmente difficili e oltremodo deludenti. La mia etica lavorativa, la mia morale e il mio rispetto sono stati messi in discussione. Il mio carattere è stato criticato. Di solito scelgo di non rispondere alle false accuse. Ma queste sono incredibili come sembrano e troppo oltraggiose per non essere affrontate”, ha scritto due giorni dopo essere stata citata in giudizio presso la Corte Superiore di Los Angeles. Le accuse però hanno avuto come effetto immediato la fuga di oltre 1200 follower dai suoi profili social.

La replica “Sono devastata dopo aver sentito queste affermazioni inventate fatte contro di me. Queste storie sensazionalistiche provengono da ex dipendenti che hanno già ammesso pubblicamente che gli era stato detto che il loro comportamento in tournée era inappropriato e poco professionale”, ha continuato Lizzo nella sua dichiarazione apparsa sui social.

La fuga dei follower dai social Da quando è stata diffusa la notizia delle accuse di molestie sessuali e body shaming, la popstar ha subito una sostanziale perdita di follower sui suoi profili social. Su Instagram Lizzo ne ha persi 123.489 e ora ne ha “solo” 13,4 milioni. In un solo giorno il conteggio dei follower della cantante è diminuito di ben 88.885. Mentre su Twitter/X, ne ha persi oltre 14.000 follower.
Ad analizzare i dati sui canali social della hitmaker è stato il sito di comparazione dei casinò KingCasinoBonus tramite Social Blade.

La denuncia Nella denuncia presentata da Arianna Davis, Crystal Williams e Noelle Rodriguez vengono raccontati episodi abbastanza grotteschi. E che puntano il dito contro la vincitrice del Grammy, nonchè simbolo della body positivity, tra accuse di molestie sessuali, discriminazione religiosa e razziale, oltre a sostenere che la stessa cantante e la sua società di produzione abbiano creato un ambiente di lavoro tossico, tra costrizioni ad azioni sessuali e body shaming. I fatti risalirebbero a un periodo di tempo che va dal 2021 al 2023, durante l’ultimo tour della pop star.

La difesa di Lizzo La star ha continuato il suo messaggio di difesa, spiegando: “Come artista sono sempre stata molto appassionata in ciò che faccio. Prendo sul serio la mia musica e le mie esibizioni perché alla fine della giornata voglio solo pubblicare la migliore arte che rappresenti me e i miei fan. Dalla passione derivano il duro lavoro e standard elevati. A volte devo prendere decisioni difficili, ma non è mai mia intenzione far sentire nessuno a disagio o come se non fosse apprezzato come parte importante della squadra”.

A proposito di donne e body shaming “Non c’è niente che prenda più sul serio del rispetto che meritiamo come donne nel mondo. So cosa si prova a essere oggetto di body shaming ogni giorno e non criticherei mai o licenzierei un dipendente a causa del suo peso. Sono ferita, ma non permetterò che il buon lavoro che ho fatto nel mondo venga oscurato da questo. Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno dato il loro sostegno per aiutarmi in questo momento difficile”, ha aggiunto Lizzo.

“Non sono il mostro la i media hanno dipinto” La star conclude il lungo post social dicendo: “Non sono qui per essere guardata come una vittima. Ma so anche di non essere il mostro che la gente e i media hanno dipinto come tale negli ultimi giorni. Sono molto aperta con la mia sessualità e con l’espressione di me stessa, ma non posso accettare o permettere che le persone usino questa apertura per farmi passare per ciò che non sono. Non c’è nulla che prenda più seriamente del rispetto che meritiamo come donne nel mondo. So cosa si prova a essere oggetto di vergogna quotidiana e non criticherei mai o licenzierei un dipendente a causa del suo peso. Sono ferita, ma non permetterò che il buon lavoro che ho fatto nel mondo venga oscurato da questo. Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto in questo momento difficile”.

Dopo la denuncia Dopo la diffusione della notizia della denuncia, ad accusare Lizzo di comportamenti inappropriati e denigratori è arrivato anche il suo ex direttore creativo, Quinn Whitney Wilson, e la ballerina Courtney Hollinquest. A loro si è aggiunta anche la regista Nahli Allison, che per un breve periodo aveva lavorato a un documentario su Lizzo. Lavor poi abbandonato a causa della “mancanza di rispetto, dell’arroganza, dell’egocentrismo e della scortesia” della cantante.

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