Nel 1992 la rockstar irlandese fu protagonista del gesto shock al Saturday Night Live
Era il 3 ottobre 1992 quando Sinead O’Connor, morta a 56 anni, strappò la foto di Papa Giovanni Paolo II ospite della trasmissione tv “Saturday Night Live”.
Un gesto shock che cambiò la sua vita e la carriera per sempre. La rockstar irlandese aveva appena terminato di cantare ”War” di Bob Marley, una composizione di protesta contro il razzismo e altre forme di ingiustizia, e ha atteso che la musica si abbassasse per mostrare al pubblico una foto a colori del pontefice e farla a pezzi con esasperante lentezza: ”Ecco il vero nemico”, disse.
Sinead 0’Connor ce l’aveva con il Vaticano per le sue posizioni sull’aborto. Immediate furono le polemiche: gli studi della Nbc furono inondati di telefonate di protesta. Un gesto che colse di sorpresa i producer della dissacrante trasmissione, resa celebre negli anni settanta da John Belushi e Dan Ackroyd: durante le prove dello spettacolo, infatti, la cantante si era limitata a strappare la foto di un bambino.
Le polemiche dopo il gesto
Persino Madonna la criticò: “Penso che esista un modo migliore per presentare le proprie idee piuttosto che strappare una immagine che ha grande significato per altre persone. Se lei è contro la chiesa Cattolica ed ha un problema, farebbe meglio a parlarne piuttosto che denigrare un simbolo”, disse la collega. Ma anche poche settimane dopo la cantante venne contestata, durante un concerto a New York in onore di Bob Dylan è stata sommersa di fischi dal pubblico e le proteste degli spettatori furono così intense che la O’Connor ha dovuto abbandonare il palco senza cantare.
Le scuse 5 anni dopo
Come il “figliol prodigo” della parabola evangelica, la trasgressiva cantante irlandese Sinead O’ Connor cinque anni dopo chiese scusa al Papa in una intervista: ”Strappare la foto del Papa in diretta tv è stata una cosa ridicola. Ora voglio lasciarmi alle spalle tutta quella rabbia. Io sono cattolica, educata in un ambiente molto religioso. Anche quando mi sono ribellata in modo plateale contro il Papa l’ho fatto perché ero in lotta con la fede, non fuori da essa. E’ stato il gesto di una figlia ribelle che però tutto sommato spera ancora di trovare nella chiesa la sua vera casa, perché la Chiesa siamo noi. Certo, come molti altri cattolici sono insofferente a certe regole troppo rigide, ma ora sono maturata”.