(di Tiziano Rapanà) E l’afa dovrebbe concedermi una tregua. Non posso sempre battagliare e la vita prosegue comunque. Io, obtorto collo, mi sento presuntuosamente un heyoka che andare oltre al sempre e scontato anticonformismo. Io, poi, non so andare a cavallo e figuriamoci se mi metto a cavalcare all’indietro. Ma non c’è più senso del ricordo e il presente regala piccole perle di sconforto. Nessuno ricorda più il passato, la memorabilia che è così palpabile con le piattaforme. Quest’immediato che non media tra quello che è stato e probabilmente potrebbe essere. Ma è tutta cronaca dello spettacolo e dunque è un enorme biglietto con destinazione l’oblìo. Però è così bello, quando il merito viene riconosciuto. Monica Caradonna, professionista di grande talento, condurrà – da settembre con Elisa Isoardi – la nuova edizione di Linea Verde Life per Rai 1. Così Caradonna racconta il suo futuro approdo: “Non ci sono le parole giuste per esprimere la felicità e la gratitudine. Da settembre condurrò Linea Verde Life con Elisa Isoardi. Che responsabilità, che sogno. È tutto incredibilmente bello, ma io resto la solita secchiona imbranata che non vive sul tacco 12 neanche sul red carpet, che non fa la giravolta ma che nella sua autentica e naturale emozione si chiede che cavolo ci fa su un red carpet, perché io sono quella delle campagne, delle birre bevute con i pescatori, delle lacrime di gioia nel guardare un anziano che cura la sua campagna”. E ancora: “Eh sì! Ho anche pianto davanti ai fotografi, ma io sono così: normale, umana, sincera e spero di trasmettere sempre tutto questo anche in tv”. Il talento luminoso, vivace, figlio della sua terra tarantina, è stato premiato: l’impegno ha pagato. Una donna che vive il suo lavoro con encomiabile misura. Non mi piace l’eccesso, perché è una concessione alla retrocessione sociale e a volersi incredibilmente ridurre a figurina monodimensionale. Linea Verde Life prosegue il suo cammino con due nuove presenze e si farà bene anche nella nuova edizione. Il programma è noto per la sua serietà per andare oltre all’idea di poter mangiare fantomatici Spaghetti a Detroit. Eppoi, come ricordo il leggendario Fred Bongusto, sono pure indigesti. È benefico ritrovare un ritorno alla terra e al vivere con lentezza. I mostri metropolitani non ci troveranno impreparati: abbiamo la nostra corazza.