Mutonia e quel Maléssere tra il fare e il dover essere

Mutonia e quel Maléssere tra il fare e il dover essere

Mutonia: ”Mutare la forma mantenendo l’essenza di ciò che si è”. MALÈSSERE è convivere con il proprio male. MALÈSSERE è il brano scritto da noi, per noi ragazzi della Generazione Y.

Il MALÈSSERE è dove nuota la Generazione Y costretta a “subire” (e a partecipare in modo “passivo” o “attivo”) una continua evoluzione da parte delle abitudini dell’essere umano, dovute ad un costante avanzamento tecnologico che non ha pace (che non ci da pace) e di conseguenza un continuo cambiamento di stili di vita (per non parlare di mode) che spesso ci rendono esausti perché sempre lì a cercare di stare al passo e non rimanere indietro, per alcuni di noi tutto questo è fantastico ma per altri no, e si arranca. Nel momento in cui si arranca ci sono due tipi di persone: quelli che iniziano a pensare che è tutto sbagliato, orgogliosi e quelli che si sentono ultimi, inadatti. Ma MALÈSSERE non riguarda solo quest’ultimi, è anche dedicato a coloro che cercano di vivere in questo ubriacante stato di felicità indotta dove avere il consenso del popolo fa accrescere stima in se stessi, credibilità ed è anche più importante dei valori morali.

Io credo che in un momento storico come questo, in cui per molte persone è importante solo FARE o far credere di ESSERE bisognerebbe rallentare e cercare di capire per cosa veramente valga la pena “combattere”, per trovare la pace. Umberto Galimberti parla da anni dei giovani e del MALÈSSERE, lui e il suo “L’Ospite Inquietante” sono stati fonte d’ispirazione per tutto il concept del disco. Ho personalmente letto e guardato interviste su di lui e ascoltato le sue parole.

MALÈSSERE come l’ovosodo di cui parla Paolo Virzì: “Chi lo sa, forse sono rincorbellito del tutto, o forse sono felice…a parte quella specie di ovo sodo dentro, che non va né in su né in giù, ma che ormai mi fa compagnia come un vecchio amico…”. Il brano è stato scritto il giorno di Pasqua. Non è un brano volto a fornire una soluzione per porre fine ai mali che l’uomo porta dentro se ma vuole raccontare di una complicità tra uomo e stato mentale. Da giorni in macchina non parlavamo di altro se non di questo stato di “MALÈSSERE” che stavamo vivendo, perché? Perché dopo tanti anni passati a suonare ancora non eravamo contenti della nostra situazione monetaria (ancora vivevamo dalle nostre famiglie) e del numero di date perché volevamo suonare di più, fare più aperture, metterci di più in gioco. Ci sentivamo un pò messi da parte e scartati. Il video è incentrato sul testo come se si volessero rimarcare le lyrics, soprattutto il ritornello che vede apparire a mo’ di strobo la scritta “MALÈSSERE” in trasparenza sul playback della band. Quasi come fosse un messaggio subliminale.

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