(di Tiziano Rapanà) Grazie alla patafisica, posso dirvi con certezza cosa non vedrete nella prossima stagione televisiva. E sarà così per tutte le emittenti, anche locali. Il vento amico non salva più dalla calura di luglio e bisogna accettare la realtà. Non vedrete il sole accapigliarsi con le coppiette, perché a lui ci si rivolge quando si sogna l’amore in estate: il bagnasciuga del sentimento dominato dal nì, ossia quel muro dell’incertezza meritevole dell’amorevole cura a colpi di piccone. Non vedrete l’idiozia del sottoposto, occhi neri d’acrimonia, convinto di meritare l’agognata promozione. Non vedrete il mare a reti unificate, unico vero evento in mondovisione: si poteva ammirare quell’immensità, impossibile da percepire dal vivo e Il cheek to cheek non funziona (meglio la mediazione televisiva). Non vedrete la fatica per un albero piantato, gli spasimi intellettuali, gli aspiranti ambiziosi, i fiori rifiutati dalle signore ingioiellate troppo annoiate per dare spago all’ennesimo corteggiatore, i quadri terrificanti dei pittori annoiati, il tempo che spassa sul beguine dei bei ricordi andati (e non lo sono mai: è solo un’illusione ottica provocata dalla memoria fallace). Chissà se un giorno si vedrà la serenità di chi vive… e si deve avere un buon occhio per inquadrarla.