La stagione televisiva “è stata piena di cose belle, tra Pechino Express, Home Restaurant.
Sono stato fortunato e non mi sono riposato un minuto.
Ho finito con i matrimoni, ho iniziato le registrazioni, sono partito, tornato, poi ripartito e ora ci sono i miei sposi. E’ una vita complicata ma la amo”. Lo dice Enzo Miccio, protagonista di un incontro sul suo libro Ditemi sempre di sì (HarperCollins), nel quale si racconta, a Il libro possibile, il festival letterario, sostenuto da Pirelli, a Polignano a mare dal 5 all’8 luglio e a Vieste dal 18 al 22.
Vorrebbe riprendere tutte e due i programmi? “Certo, sono poche le cose che non vorrei rifare della mia vita. Anche quelle più folli dei miei esordi come wedding planner, quando non avevo collaboratori e dovevo caricare e scaricare io… lo faccio ancora in realtà. Mi piaceva tutto”. C’è un sogno televisivo ancora da realizzare? “Ce ne sono tanti, uno è Sanremo, vorrei portare i fiori sul palco del festival e magari comporre io stesso i bouquet. Farei anche il valletto, certo, dipende da chi sia il conduttore. E’ un evento che adoro, ogni anno gli dedico delle serate in cui con gli amici commentiamo, twittiamo e ci divertiamo”.
Venendo al libro “ha aperto una porticina sull’Enzo più intimo, il bambino, il fanciullo, e quella che è stata la sua infanzia ma c’è una parte che è giusto che rimanga solo per me.
Benché io nel corso degli anni abbia imparato a condividere molto con gli altri, anche per la vita che faccio e i social. Però è sempre possibile tenere qualcosa per sé”.