Un viaggio indietro nel tempo, in Toscana, negli anni che precedono l’unità d’Italia quando nasce un movimento artistico sotto l’etichetta dispregiativa della “Macchia”. È qui che inizia il documentario prodotto da Rai Cultura “Diamoci alla macchia.
Una pittura rivoluzionaria” di Valeria Schiavoni con la regia di Monica Onore, in onda giovedì 6 luglio alle 19.30 su Rai 5. Protagoniste le opere di Giovanni Fattori e Silvestro Lega, insieme classici e reazionari, di Telemaco Signorini intenso e quotidiano, a cui si affiancano quelle di artisti meno noti: Adriano Cecioni, Odoardo Borrani, Raffaello Sernesi, Vincenzo Cabianca.
Grazie all’intervento dei maggiori studiosi dei Macchiaioli e di grandi critici d’arte italiani, vengono definiti i profili delle figure protagoniste di questo movimento e di coloro, senza pregiudizi li hanno amati e sostenuti: Elisabetta Matteucci, direttrice Istituto Matteucci; Federico Bano della Fondazione Bano – Palazzo Zabarella di Padova; Vanessa Gavioli, curatrice Galleria d’arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze; Giuliano Matteucci, Fondatore Istituto Matteucci di Viareggio; Eike Schmidt, Direttore Gallerie degli Uffizi di Firenze.
E gli storici dell’arte storici dell’arte Silvio Balloni, Lorella Giudici, Fernando Mazzocca.
Un documentario che trasmette il gusto di un’epoca pervasa da un fermento rivoluzionario, nella cultura e nella politica, quella del Risorgimento Italiano, ricostruito dalla storica Angelica Zazzeri, quando il mondo dell’arte stava per essere messo in crisi da un’arte nuova a cui invece i Macchiaioli si avvicinano con curiosità: la fotografia, raccontata da Emanuela Sesti, storica della fotografia della Fondazione Alinari per la Fotografia di Firenze.