Alex Britti ha raccontato come per un selfie ormai la gente non si preoccupi più nemmeno del dolore. Il cantautore, in una intervista a “Il Messaggero”, ha infatti raccontato di come gli sia stato chiesto un selfie di fronte al luogo dell’incidente di Casal Palocco, dove ha perso la vita il piccolo Manuel, di 5 anni. “L’uomo che mi ha chiesto un selfie davanti ai peluche era un adulto – ha commentato con amarezza Britti -. I social sono anche questo”.
Alex Britti ha provato sulla sua pelle quella che ormai sembra essere una degenerazione dei nostri tempi. Aveva colpito qualche tempo fa la richiesta fatta a Maria De Filippi di fare un selfie mentre si trovava alla camera ardente di Maurizio Costanzo. E quanto accaduto a Casal Palocco si inserisce nel medesimo quadro, dove tutto sembra essere diventato spettacolo e la sacralità e il rispetto per certe situazioni.
Britti abita non molto distante dal luogo dell’incidente, ma solo l’altro giorno ha avuto il coraggio di passare lì davanti in macchina. E per rispetto ha voluto rallentare mentre passava davanti ai tanti fiori e peluche lasciati dalla gente in omaggio alla memoria di Manuel. La stessa delicatezza non ha avuto la persona che lo ha affiancato. “Passando lì per la prima volta dall’incidente mi sono commosso e ho aperto il finestrino – ha raccontato il cantautore -. Ho rallentato di fronte ai peluche per il piccolo Manuel in segno di rispetto. Ma proprio in quel momento, davanti ai tanti fiori posati sul posto”, un uomo mi si è affiancato su uno scooterone e mi ha chiesto un selfie. Io non me la sono sentita, mi è dispiaciuto ma ho fatto finta di nulla”. Il selfie poi è stato concesso, ma qualche metro più avanti, in una situazione più “normale”.