Cinque giorni prima delle elezioni del 2003 in California, il Los Angeles Times pubblicò un’inchiesta in cui sei donne accusavano Schwarzenegger di averle palpeggiate e umiliate. L’attore disse all’epoca che era tutto “inventato”, anche se ammetteva di essersi a volte comportato male in passato.
Ora torna sull’argomento nel documentario Netflix “Arnold”, anticipato da Rolling Stone e Variety. E cambia versione. “La mia reazione all’inizio, è stata di mettermi sulla difensiva. Oggi posso ripensarci e dire che non importa il periodo in cui siamo. Che si tratti di 40 anni fa all’epoca di Muscle Beach, o di adesso, era sbagliato. Era una cavolata. Dimentichiamo tutte le scuse, era sbagliato”.
Nonostante le accuse, Schwarzenegger vinse comunque le elezioni. L’inchiesta del Los Angeles Times non spostò i voti e non cambiò la sua carriera.
“Arnold”, disponibile dal 7 giugno, è una sorta di seguito della serie “Fubar”, che ha segnato il ritorno dell’attore a a ruoli da protagonista.