Addio a Barry Newman: fu l’avvocato Petrocelli in tv e l’ex poliziotto in fuga in Punto Zero

Addio a Barry Newman: fu l’avvocato Petrocelli in tv e l’ex poliziotto in fuga in Punto Zero

L’attore statunitense Barry Newman è morto al NewYork-Presbyterian Columbia University Irving Medical Center per cause naturali all’età di 92 anni. Ha vestito i panni dell’avvocato italo-americano Tony Petrocelli nella serie “Petrocelli” (1974-1976) e dell’ex poliziotto in fuga Kowalski nel road movie “Punto zero”.

L’annuncio della scomparsa, avvenuta l’11 maggio, è stato dato solo oggi dalla moglie Angela a “The Hollywood Reporter”.

Nato a Boston il 7 novembre 1930, Newman si era diplomato alla Boston Latin School e alla Brandeis University, poi aveva studiato recitazione con Lee Strasberg dopo aver abbandonato l’idea di diventare antropologo.

Nel 1957 il debutto a Broadway nei panni di un musicista jazz nella commedia di Herman Wouk “Nature’s Way” e poi con Alice Ghostley in “Maybe Tuesday”. Newman ha recitato in numerosi episodi di telefilm come “La parola alla difesa”, “Get Smart”, “Quincy”, “Miss Marple”, “Avvocati a Los Angeles”, “La signora in giallo”.

Il personaggio di Anthony Petrocelli è stato impersonato per la prima volta da Newman nel film “Al di là di ogni ragionevole dubbio” (1970) di Sidney J. Furie, dove il giovane avvocato difende un medico dall’accusa di aver ucciso la moglie, una storia liberamente basata sul famigerato caso del 1954 in cui il neurochirurgo di Cleveland Sam Sheppard fu inizialmente condannato per il brutale omicidio a bastonate della moglie.

Quattro anni dopo, Newman tornò a vestire i panni dell’avvocato anticonformista nel telefilm “Petrocelli”, trasmesso dalla rete americana Nbc dal settembre 1974 al marzo 1976 per 45 episodi (la serie arrivò in Italia solo nel 1980 su Rai Uno).

“Petrocelli” racconta le vicende di un avvocato italo-americano di Boston che abbandona il ritmo frenetico della metropoli per trasferirsi a San Remo, tranquilla (e immaginaria) cittadina dell’Arizona. In ogni episodio l’avvocato si muove come un astuto detective coadiuvato dalla moglie Maggie (Susan Howard) e da Peter Ritter (Albert Salmi), un ex vice sceriffo vestito da cow-boy che ha assunto come collaboratore.

L’anticonformismo del personaggio si cela anche nei dettagli: trovandosi spesso senza monete, Petrocelli inventa ogni espediente per parcheggiare il suo pick up coperto senza pagare; a volte appone sul cruscotto la scritta ‘evidence’ relativa alla sua attività di avvocato penalista, oppure apre il cofano anteriore fingendo d’essere in panne.

Barry Newman è stato anche Kowalski, un veterano del Vietnam, ex pilota di auto da corsa e poliziotto congedato con disonore: sotto effetto di anfetamine, cerca di guidare una Dodge Challenger R/T 440 Magnum bianca del 1970 verso la sua destinazione, San Francisco, in California, il più velocemente possibile nel road movie “Punto zero” (1971), ricco di azione e diretto da Richard C. Sarafian. Il film girato in otto settimane è diventato un classico di culto ammirato, con Steven Spielberg che lo ha definito uno dei suoi film preferiti.

Tra le altre interpretazioni di rilievo figurano quella del dottor Frank Whitman nel film catastrofico “Città in fiamme” (1979) di Alvin Rakoff, del dottor Garrett Braden nel medical drama tv “Infermiere a Los Angeles” (1989), del superstite Norman Bassett in “Daylight – Trappola nel tunnel” (1996), diretto da Rob Cohen ed interpretato da Sylvester Stallone, dell’agente Hal in “Bowfinger” (1999), di Jim Avery ne “L’inglese” (1999) di Steven Soderbergh, accanto a Terence Stamp. Tra le sue ultime apparizioni cinematografiche “40 giorni e 40 notti” (2002).

La carriera di Newman era stata interrotta dopo che nel 2007 gli era stato diagnosticato un cancro alle corde vocali, anche se poi si era ripreso.

Newman “è stato una roccia per così tante persone”, ha detto sua moglie, “con un senso dell’umorismo incredibile che illuminava tutto e tutti”.

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