(di Tiziano Rapanà) Se ne parla con il gusto di far male e di inzuppare il biscotto nel latte della ferocia. Eppure è così bello inciampare nell’errore. Siamo umani e dobbiamo ribadirlo continuamente. La ormai arcinota gaffe di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno (Rai 1) durante la commemorazione dei 150 anni dalla scomparsa di Alessandro Manzoni ha offerto un’interessante prospettiva sulla televisione in diretta. Nonostante alcuni errori nella citazione e interpretazione dei testi manzoniani, la conduttrice ha dimostrato abilità nell’affrontare l’imprevisto, creando un momento di leggerezza e coinvolgimento per il pubblico. Durante la lettura dell’incipit dei Promessi sposi, Bortone ha confuso il lago di Garda con il lago di Como. Anziché lasciarsi sopraffare dall’imbarazzo, ha reagito con un sorriso e un tocco di autoironia, trasmettendo al pubblico una sensazione di autenticità e umanità. La correzione del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha aggiunto un elemento di lievità all’intera situazione. Ci si butta a capo fitto nel costruire l’igloo del biasimo: ogni scusa è buona per attaccare. Eppure chi si immerge nella polemica non pretende un programma sulla teodicea di Leibniz o uno studio approfondito sulla Colonna infame di Manzoni, si vuole solo dare in testa a Bortone. Lei, giustamente, se ne frega e passa avanti.