(di Tiziano Rapanà) L’incognita l’ha fatta fuori dal vaso. E non c’è bisogno di citare un vecchio pezzo di Britney Spears per capire che è ovvio, ed il futuro è tutto incertezza e nemmeno i cartomanti riuscirebbero a capirlo in pieno. Dovremmo stare tutti appesi, come il celeberrimo arcano dei tarocchi, eppure si parla e si scrive e si ipotizza. Ora il telemercato si è rovesciato, la prospettiva è cambiata e non si sa più chi finirà del mirino. Questo tempo è dominato da delle idiosincrasie momentanee, dove oggi ti odio e domani ti ignoro. E guai a correggere i propri errori e scrivere: “Ho sbagliato!”. E spegniamole tutte le televisioni, liberiamoci dall’attesa della bagattella. Non ci sono fuochi d’artificio in cielo, io voglio essere consolato. Guardo il cielo e non mi commuove, sta lì e non mi dice nulla. Se ci fossero stati i fuochi come nelle feste patronali. Ma la banalità non la nascondi nemmeno con le luminarie del paese a festa, così è e te la tieni. Fosse tutto diverso e invece mi tocca leggere parole piene di significato che combaciano con il presente. Ma il presente è tutto congettura, magari fosse congiura (e allora sì che si potrebbe avere curiosità nell’osservare e approfondire): forse Tizio andrà in quel programma, probabilmente Caio cambierà rete… e la vita se ne infischia e continua a scrivere il proprio palinsesto. E non sempre quel palinsesto mi piace: voglio essere rimborsato dalla vita, gli chiederò conto di certi programmi che non mi sono piaciuti per niente.