Il Teatro Municipale gremito. Giornalisti, amici ma anche molti studenti e studentesse. L’emozione è palpabile. Perché nonostante i numerosi riconoscimenti ricevuti nella sua lunga carriera, la laurea honoris causa in Global Business Management conferita dall’Università Cattolica del Sacro Cuore a Piacenza ha un valore davvero particolare. E’ qui che è nato e cresciuto, è qui che ha frequentato i primi anni del liceo scientifico Lorenzo Respighi prima di trasferirsi a Milano con la famiglia, e oggi sul palco del teatro ritorna ai ricordi della sua infanzia. Alle gite in bicicletta da bambino sul Trebbia ma anche alla guerra, alle corse improvvise nei rifugi per ripararsi dai bombardamenti. Una cerimonia, come ha sottolineato il Rettore Franco Anelli, che “non ha voluto essere una celebrazione retrospettiva, ma una tappa di un percorso creativo dal quale ancora molto ci attendiamo”. Una giornata intensa che ha portato lo stilista a ripercorrere la sua lunga carriera, fatta di rigore e grandi sacrifici , ma anche a riflettere sui valori della vita. Emozionato, con le lacrime agli occhi ci ha dichiarato: “Impegnatevi e lavorate, ma non dimenticate mai chi avete a casa!”.
“La laurea honoris causa che oggi mi viene conferita ha un valore doppiamente speciale”, ha dichiarato Giorgio Armani leggendo dal palco il suo discorso, “perché premia, al di là dell’aspetto creativo, il mio ruolo come imprenditore, l’impegno e la passione che nel corso degli anni mi hanno permesso di trasformare un sogno in un Gruppo solido, simbolo del Made in Italy. Ma è speciale anche perché mi viene conferita nella mia città natale, in un luogo magico e pieno di ricordi, che tanto mi affascinava da bambino. Da Piacenza sono partito per cercare la mia strada, che ho trovato a Milano, ma le mie radici sono e rimarranno sempre qui.”
Tra le motivazioni del conferimento della laurea in Global Business Management a Giorgio Armani, lette dalla Preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza Anna Maria Fellegara, “la dimensione internazionale del marchio, l’approccio olistico alla sostenibilità, la ricerca inesausta di miglioramento e per la consapevolezza della centralità dell’impresa nella creazione di valore condiviso.”
IL DISCORSO
“Come sapete, ho fondato la Giorgio Armani insieme a Sergio Galeotti, il primo a credere davvero nel mio talento e con lui, nei primi dieci anni di lavoro, abbiamo costruito le basi: Sergio si occupava del business, io della creatività. Il destino però mi ha messo a dura prova e a seguito della scomparsa del mio socio, per far sì che la Giorgio Armani sopravvivesse, ho dovuto occuparmi io stesso dell’azienda, oltre che dell’aspetto stilistico. Molti pensavano che non ce l’avrei fatta, ma grazie alla mia caparbietà, all’aver vinto la sempre presente timidezza e al sostegno delle persone a me vicine, verso le quali ho un debito di riconoscenza, sono riuscito ad andare avanti. Il mio è stato un percorso lungo, a tratti complesso, ma i momenti difficili sono riuscito a superarli con l’impegno, la dedizione e il rigore, valori che ho assimilato in famiglia, gli stessi che raccomando di seguire sempre, per dare forma a ciò in cui si crede, ancor di più oggi che si moltiplicano i successi effimeri. Perché quel che richiede impegno, invece, dura. Il mondo cambia e il progresso va vissuto per la sua parte più positiva. Con coraggio e fiducia, ho sempre coltivato con fierezza, difendendola, la mia indipendenza. Ascolto il parere degli altri, ma sono io che prendo le decisioni, soppesando sempre rischi e benefici, con un grande senso di responsabilità. In questo modo ho costruito un Gruppo che nel mondo è diventato sinonimo di qualità, bellezza, misura, armonia, di quei valori estetici e industriali che fanno grande l’Italia. Ho iniziato creando vestiti e un passo dopo l’altro, mi sono avventurato in altri ambiti sempre con coerenza e mai con avventatezza.
Sono un creativo razionale, ma la spinta nasce sempre dalla passione, da un’intuizione e dal desiderio bruciante di realizzarla. Ogni idea, in fondo, è frutto di un innamoramento e questo lavoro, che per me è la vita, è un atto continuo di amore. Anche a voi raccomando di coltivare l’amore per ciò che fate con rispetto di chi vi è vicino. Ho parlato di me, in questo discorso, pensando soprattutto a voi studenti. E vorrei, con la mia storia, essere un esempio, uno stimolo e ricordare a tutti che il lavoro vero porta lontano.“